Russia e Ucraina puntano ancora sulla vittoria armata e non sono interessate alle trattative. Kiev, inoltre, non si fida del Papa. Ma Francesco è l'unico che sta cercando davvero una strada per fermare la guerra
Per aggirare la costituzione pacifista, il Sol Levante condividerà gli armamenti con gli Stati Uniti così da poter rifornire il Paese invaso dalla Russia
Funzionari occidentali ammettono che la controffensiva di Kiev è «lenta» e ogni «parziale» successo arriva a caro prezzo. Le difficoltà spingono gli Usa a promettere nuove armi, mentre Mosca sposta bombe nucleari in Bielorussia
A pochi giorni dall'inizio dell'attacco in più direzioni nel Donbass e nella regione di Zaporizhia, i russi resistono all'assalto di Kiev infliggendo perdite pesanti. Caracciolo (Limes): «Un pareggio confuso è meglio della vittoria»
Secondo l'ex segretario generale della Nato, Anders Rasmussen, la Polonia e i paesi baltici sono pronti se a Kiev non sarà concesso di entrare nell'Alleanza. Il rischio di una guerra nucleare con la Russia sarebbe altissimo
Secondo il Washington Post, l'attentato ai gasdotti che ha provocato un disastro economico ed ecologico è stato orchestrato e condotto da Kiev. La Cia e altri paesi europei conoscevano i dettagli del piano, ma non hanno potuto o voluto intervenire
L'assalto alle difese russe è cominciato la notte del 4 giugno, afferma l'ex direttore generale del Rusi, think tank della Difesa britannica. Mosca si espone: «Abbiamo respinto il nemico». Kiev non rilascia dichiarazioni. Non c'è spazio per ora per la missione di pace del Vaticano
L'attacco di due milizie russe anti-Cremlino è stato condotto con mezzi corazzati americani, nonostante il divieto di Washington. L'impiego di soldati neonazisti non fa che alimentare la propaganda di Mosca
Serviranno «molti anni» prima che Kiev sia in grado di utilizzare gli aerei in battaglia. Zelensky ha avuto la sua vittoria simbolica, al pari di Mosca. Il conflitto si prospetta sempre più lungo
La pace può essere solo frutto di un dialogo che necessita di un riconoscimento di entrambi gli interlocutori. Bisogna parlare con “il lupo”, come disse il cardinal Zuppi