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È paradossale, ma il terreno di scontro più probabile tra le due superpotenze mondiali, Cina e Stati Uniti, è un paese che formalmente non esiste. Taiwan, sede della Repubblica di Cina, è una piccola isola di 23 milioni di abitanti, separata dal Dragone da uno stretto largo 160 chilometri e riconosciuta da appena 13 Stati nel mondo, uno più marginale dell’altro. I suoi rappresentanti non siedono all’Onu, i suoi esperti durante la pandemia non hanno partecipato alle riunioni dell’Oms, i suoi atleti non hanno il diritto di vincere medaglie con i colori della bandiera nazionale. Cercate un volo per Taiwan sui siti di Malpensa o Ita e la destinazione risulterà “inesistente”. Eppure, da questa isola dipende l’economia globale e l’assetto geopolitico del mondo intero.
Xi Jinping già nel 2013 affermava che la «riunificazione» di quella che considera, senza ragioni storiche, una «provincia ribelle» non può essere rimandata «di generazione in gene...
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