Quanto sono cambiati i talebani

Di Leone Grotti
19 Agosto 2021
In pochi giorni i terroristi islamici hanno già ripreso a distruggere statue "blasfeme" e a dare la caccia alle donne single da sposare a forza nel nome della sharia
Un soldato dei talebani controlla il centro di Kandahar in Afghanistan

Un soldato dei talebani controlla il centro di Kandahar in Afghanistan

Dopo la prima conferenza stampa dei talebani a Kabul, tutta sorrisi e difesa dei diritti umani, il mondo intero si domanda: gli islamisti fanno finta o sono davvero cambiati in meglio? Basterebbe citare il riferimento alla «sharia» (anche se i giornali sfumano le critiche chiedendosi «come verrà applicata» dimenticando forse le lapidazioni negli stadi) o vedere le immagini dei negozianti della capitale che si affrettano a stracciare le pubblicità con donne non velate per capire che nulla cambierà rispetto a 20 anni fa. Ma per fugare ogni dubbio non bisogna cercare la risposta a questa domanda nelle dichiarazioni del portavoce dei nuovi padroni dell’Afghanistan, bensì nelle loro azioni degli ultimi giorni.

I talebani distruggono le statue

Nel marzo 2001, i talebani diedero inconfutabile prova di fanatismo iconoclasta distruggendo i due meravigliosi ed enormi Buddha di Bamiyan, colossi scolpiti nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, a 230 chilometri dalla capitale Kabul. Le opere alte 38 e 53 metri erano state realizzate nel III e nel V secolo.

Per far vedere quanto sono cambiati a vent’anni di distanza, appena ritornati al potere, sempre a Bamiyan i talebani hanno distrutto la statua di Abdul Ali Mazari, come riporta l’Associated Press. Questi è il leader della minoranza etnica di fede sciita Hazara, che fu ucciso nel 1996 proprio dai tagliagole. I talebani, sunniti, non hanno mai smesso di perseguitare i musulmani sciiti. E se trattano così i musulmani, chissà con quanta difenderanno i diritti dei fedeli di altre religioni.

Riprende la persecuzione dei cristiani?

E proprio a proposito dei cristiani, la situazione è volatile e «caotica», come ha scritto ad amici il responsabile dei gesuiti nel paese, padre Jerome Sequeira. La missione dei gesuiti non è ancora in grado di dire se i talebani sono cambiati, ma nel dubbio ha sospeso tutte le sue attività «per garantire la sicurezza personale» di missionari e staff. Sul futuro però padre Jerome non ha dubbi: «Ora i talebani sono impegnati a occupare tutti i posti di governo. Al momento, non fanno del male ai civili ma lo faranno appena si saranno insediati», scrive come riportato dalla Cna. Anche le suore cattoliche presenti nella capitale per ora sarebbero al sicuro, ma il futuro è quanto mai incerto.

Caccia alle donne “single” da sposare

A Herat invece, come riporta Repubblica, le donne hanno già iniziato a scappare. I talebani stanno facendo il “censimento” di tutte le donne single o vedove tra i 16 e i 45 anni. I matrimoni forzati, permessi dalla sharia che come dichiarato dai talebani “tutelerà” le donne, potrebbero ricominciare presto. Halima spiega al giornale: «Alcune donne meno fortunate di me, che posso sempre uscire con mio fratello che gode di grande rispetto in città, per evitare di correre rischi si sono barricate in casa e non escono da giorni».

Per non diventare una delle spose di qualche guerriero talebano, «alcune tentato la fuga, altre chiedono a parenti o amici di sposarle, in modo da diventare intoccabili». La stessa Halimi vuole scappare dall’Afghanistan, anche in modo rischioso: «Non so cosa succederà nel mio futuro, ma sono sicura che preferisco morire tentando di fuggire da qui, che vivere una “non vita”, schiava dei talebani e della loro violenza».

L’Afghanistan torna centro del terrorismo

A mostrarsi ottimista in un’intervista al Corriere ci prova Shah Mohammad Rais, famoso libraio del centro di Kabul: «Probabilmente i talebani non chiuderanno la mia libreria e non mi obbligheranno a censurare o addirittura stracciare le pagine dei libri con immagini di corpi umani, come fecero invece tre decadi fa». Il libraio si dimostra a tratti più perspicace del presidente americano Joe Biden nell’analizzare il futuro prossimo:

«Ovviamente l’Afghanistan tornerà a essere la base del terrorismo internazionale. Ma Isis e Al Qaeda non rappresenteranno un problema per noi afghani, lo diventeranno invece per voi nel mondo occidentale. La vostra sconfitta in Afghanistan fornisce loro una grande forza morale, si sentono vincenti. Mi aspetto una ripresa delle loro attività nei vostri paesi nel prossimo futuro».

Proprio come 20 anni fa. A parte i giri sull’autoscontro al luna park, i talebani non sono affatto cambiati.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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