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È sempre l’imprevisto a cambiare la storia, personale e collettiva. Da Cristo ai padri costituenti, tanto per marcare il campo largo tra cielo e terra. «Grazie, grazie, grazie, grazie Fabio». Quattro volte grazie prima di accendere l’auto e girare dietro l’angolo per poi ritornare veloce a casa e concludere la sua vita terrena. La sera del 18 ottobre andò così, dopo risate, e abbracci, una bottiglia di Albana e progetti per il futuro. Quando ancora c’era tempo mi ero stupito per quel ringraziamento che Luigi mi rivolgeva ogni volta che ci salutavamo. Ricordo che in un’occasione gli dissi che non era lui che doveva ringraziare me, ma l’incontrario. Mi rispose deciso: «Io ti ringrazio, e tu mi concedi la possibilità di poterlo fare. Poi tu fai quello che vuoi».
E allora grazie Luigi, per l’ultima sera che hai voluto passare con me e grazie per tutto l’affetto che io ho respirato in questi anni.
Laicamente siamo corpo e mente, ma attorno ...
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