
Tea party: «Speriamo che Monti non rovini tutto con una patrimoniale»
Si ispirano al movimento dei Tea Party americani, al grido di “meno tasse, meno Stato, più libertà”, e cercano di importare lo stesso spirito in Italia. Il 26 novembre organizzeranno una manifestazione contro il fisco, a Milano, “contro l’invasione dello stato nella vita dei cittadini, contro un fisco oppressivo e una politica incapace di agire per il bene del paese”. Niente a che vedere con l’anti-politica degli indignados che in Spagna, conclusasi l’era Zapatero, hanno giurato di rendere la vita impossibile al nuovo governo. Tea Party Italia è un fenomeno giovane e ancora poco radicato, ma è comunque interessante capire come si approcci al nuovo governo Monti e quali siano le sue aspettative. Giacomo Zucco, portavoce nazionale, mostra cautela: «Monti ancora non ha chiarito questo punto determinante: vuole rilanciare il paese tagliando la spesa, le tasse e liberalizzando o lo vuole fare prosciugando i risparmi degli italiani? La nostra protesta è rivolta alla tassazione, poco importa chi si trovi alla guida del governo».
Vedete positivamente un governo di “tecnici”?
«Potrebbero essere un vantaggio: negli ultimi decenni l’Italia si è concentrata solo sulle etichette, consentendo così ai politici di non curarsi minimamente dei fatti, rivoluzione liberale in primis, che non è mai stata attuata. Se il governo Monti applicherà alla lettera le misure proposte dalla Bce – liberalizzazione dei servizi pubblici locali, contrattazione salariale, revisione delle norme di assunzione/licenziamento, riduzione dei costi di pubblico impiego, clausola di riduzione automatica del deficit con tagli orizzontali – noi siamo totalmente e integralmente a favore. Senza riserve».
Corrado Clini è il nuovo Ministro per l’Ambiente, nonché fellow dell’Istituto Bruno Leoni. Un liberale purosangue, insomma.
«Clini ha sempre spinto per una semplificazione normativa e per aprire al mercato e all’impresa privata il settore dello smaltimento dei rifiuti. È una grande soddisfazione vedere un liberista nel nuovo esecutivo,
speriamo che Monti non sciupi subito tutto con una rapina patrimoniale».
Stamattina il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso ha parlato di tassare se indispensabile «grandi fortune e patrimoni», ma non ci sono ancora direttive ufficiali.
«Le indiscrezioni però parlano di patrimoniale e Ici. Se il governo Monti intende approfittare del suo insediamento per varare misure come l’Ici e la tassazione del risparmio, allora ci opporremo a quello che sarebbe un vero e proprio abuso del ruolo che gli è stato assegnato. Se davvero è stato scelto per portare a compimento le riforme che ci chiede l’Europa, perché nel dibattito pubblico a proposito del futuro programma non si fa alcun riferimento a questi contenuti?».
Perché siete contrari a una patrimoniale?
«È la più iniqua delle tasse, perché insiste su un patrimonio che proviene da reddito già tassato in precedenza. Un patrimonio che può essere costituito da beni mobili e immobili, nella fattispecie liquidità di c/c, investimenti finanziari, autoveicoli, proprietà immobiliari. E può generare situazioni rischiose: se una vecchietta riceve la pensione minima, ma ha ereditato una casa in centro a Milano, ha un patrimonio di grande valore, ma un reddito di 500 euro al mese. Se conduce una vita modesta quelle 500 euro le bastano, ma se si tassa la casa anche solo all’1% del suo valore, è costretta matematicamente a venderla per poter pagare la tassa. Se si cedesse un po’ del patrimonio dello Stato si otterrebbero risultati migliori, e con benefici duraturi».
1 commento
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!