
Sul trattore nelle zone del terremoto

C’è chi dal bresciano invia quintali e quintali di fieno a Teramo per garantire l’alimentazione degli animali nelle zone terremotate. Chi dalla Lombardia al Veneto, dal Friuli alla Toscana, ha messo a disposizione duemila posti stalla per gli animali sfollati. E chi fin dal primo sisma ha provveduto alla consegna di mangiatoie, mangimi, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente ma anche gasolio, teli di copertura roulotte, camper e moduli abitativi. Lo raccontiamo nella storia di copertina del nuovo numero del settimanale Tempi in edicola da giovedì 23 febbraio (qui per abbonarsi).
È una corsa contro il tempo quella della macchina della solidarietà guidata dalla Coldiretti e dal volontariato in moto da tutta Italia verso Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio appenninico, dove lo sforzo tenace di allevatori e contadini che non vogliono abbandonare la propria terra incontra la resistenza della burocrazia statale: sono decine e decine i fienili, le stalle di bovini, ovini, porcilaie e strutture per il ricovero di avicoli ed equini crollate per effetto della neve e dei terremoti.
Una situazione esasperata nelle Marche, dove a cinque mesi dal sisma solo quattro, su centinaia di moduli zootecnici necessari agli allevatori terremotati, risultano consegnati e funzionanti, e dove bandi e ordinanze non sembrano in grado di salvare un indotto che sta generando danni incalcolabili anche al settore turistico.
Risposte di cui si sono resi capaci gli stessi protagonisti del bisogno, una vera e propria comunità resiliente di imprenditori che tra immani difficoltà non hanno mai interrotto la propria attività, dando lavoro e speranza a tante famiglie, e un volto umano una solidarietà che non è fatta di slogan.
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