Tende Avsi Natale 2011-2012: “Alla radice dello sviluppo. Il fattore umano”

Di Elisabetta Ponzone
19 Dicembre 2011
Haiti. Egitto. Repubblica democratica del Congo. Kenya, campo profughi di Dadaab. Sono i quattro progetti sostenuti quest’anno dalla campagna Tende di Avsi. Filo conduttore dell’iniziativa: l’educazione. Le immagini e tutte le indicazioni per sostenere il lavoro dell'onlus nei quattro angoli del mondo. Pubblichiamo l'articolo uscito sul numero 50/2011 di Tempi da oggi in edicola

Pubblichiamo l’articolo uscito sul numero 50/2011 di Tempi da oggi in edicola.

Roosvelt, in un famoso discorso del 1932, teorizzò il suo pragmatismo affermando che «il paese ha bisogno e domanda una sperimentazione audace e persistente. È di buon senso adottare un metodo e sperimentarlo: se non funziona, riconoscerlo con franchezza e provarne un altro. Ma soprattutto, tentare qualcosa». Lo ricorda Luigi Campiglio nella prefazione del libro Alla radice dello sviluppo: l’importanza del fattore umano (Guerini, 344 pagine, 15 euro) che detta il tema della Tende organizzate come ogni anno da Avsi a Natale. Una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere progetti di cooperazione internazionale, realizzata grazie al coinvolgimento degli Avsi Point, un network di volontari che, con creatività e passione, organizzano eventi e incontri in tutta Italia. Filo conduttore di quest’anno è l’educazione. Ecco i quattro progetti.

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In
Kenya, Avsi vuole rispondere all’emergenza educativa a Dadaab – il campo profughi più grande del mondo, abitato da oltre 450 mila persone in fuga dalla carestia – attraverso il miglioramento della qualità e dell’accesso all’educazione, riqualificando gli insegnanti e costruendo scuole, centri educativi e spazi sicuri dove i bambini possano imparare a leggere e a scrivere, oltre che ricevere sostegno psicosociale. 
«Ogni giorno arrivano più di mille persone qui a Dadaab. La maggior parte dalla Somalia, dopo un cammino durato giorni. Ci sono madri che hanno visto i loro figli sbranati dalle bestie feroci e famiglie obbligate ad abbandonare tutto per cercare speranza altrove», spiega Leo Capobianco, rappresentante di Avsi in Kenya. A Dadaab dal 2009, lavora in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), la Cooperazione italiana, l’Unicef, la Mount Kenya University e il Centro permanente educativo (Pce) don Giussani di Kampala, punto di riferimento per la regione africana dei Grandi Laghi per quanto riguarda la formazione educativa. Il Pce ha già formato, attraverso corsi di aggiornamento e seminari, più di 14 mila persone tra professori universitari, insegnanti, dirigenti scolastici, guardie carcerarie, assistenti sociali, medici e infermieri.

Ad
Haiti dal 1999, dopo il terremoto del gennaio 2010 Avsi è intervenuta, in partnership con le Nazioni Unite, con un programma d’emergenza a favore di 40 mila persone, fornendo beni di prima necessità, servizi educativi, nutrizionali e sanitari. Ora la nuova grande sfida è quella di costruire un altro centro educativo a Port-au-Prince, nel quartiere di Martissant. «La struttura sarà anche specializzata nella presa in carico degli adolescenti, con iniziative di avviamento al lavoro per giovani altrimenti destinati al fenomeno delle bande armate», spiega Fiammetta Cappellini, responsabile Avsi ad Haiti. «Speriamo di poter cominciare già a gennaio e per questo contiamo sulla solidarietà di tutti! Qui la situazione è ancora molto difficile e le necessità post terremoto non ancora risolte in modo adeguato. Le famiglie ci chiedono pressantemente di avere un posto dove dare qualche raggio di serenità ai bambini, che difficilmente possono trovare nelle tendopoli dove ancora vivono».

Nella
Repubblica democratica del Congo (ex Zaire), Avsi è nata nel 1972, a Kiringye. Queste terre sono state per anni teatro di guerre, alleanze e separazioni di gruppi armati e purtroppo ancora oggi la situazione è instabile. Per i bambini che non frequentano la scuola l’alternativa è lavorare nelle miniere o entrare a far parte di gruppi militari. In media il 40 per cento di queste bande è formato da ragazzini sotto i 18 anni. In una situazione di questo tipo è importante garantire ai bambini la possibilità di un’istruzione e fare in modo che la scuola sia un ambiente sicuro. Con il progetto di sostegno a distanza si incentiva la frequentazione scolastica, si organizzano attività di doposcuola, corsi professionali, visite familiari, garantendo anche eventuali prestazioni sanitarie. Inoltre, si realizzano attività generatrici di reddito per i genitori grazie alla ricostruzione di case, campi agricoli comunitari per imparare a coltivare e sfruttare meglio i terreni, corsi di alfabetizzazione per le mamme e di formazione per assistenti sociali e insegnanti.

Infine, il progetto in
Egitto. Nato su richiesta del patriarca d’Alessandria Antonios Naguib, consiste in un sostegno alle scuole cattoliche delle diocesi di Alessandria e Minya. Vuole favorire l’integrazione sociale di persone che vivono in contesti difficili, intervenendo su bambini e adolescenti delle scuole, ma anche sui loro genitori e sugli insegnanti grazie ad attività di formazione sul ruolo educativo.

COME SOSTENERE LE TENDE
Indicando la causale “TENDE”:
– IBAN IT 61 C0558401626000000019000 conto bancario intestato ad Avsi, Banca Popolare di Milano – Agenzia 026 Piazza duca D’Aosta, 8/2 – Milano.
– Conto corrente postale n° 522474, intestato a Fondazione Avsi
– Online dal sito www.avsi.org

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