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«Da noi i terroristi islamici non avranno la guerra che vogliono»

Di Leone Grotti
27 Luglio 2022
La testimonianza dei cattolici nigeriani dopo la strage di Pentecoste e la persecuzione infinita. «Nessuno può dominarci con le armi. Noi vinceremo con la fede»
La chiesa di San Francesco Saverio a Owo, Nigeria, dopo l’attentato nel giorno di Pentecoste
La chiesa di San Francesco Saverio a Owo, Nigeria, dopo l’attentato durante la Messa di Pentecoste (foto Ansa)

«Quello che è successo è semplicemente inimmaginabile. Come si possono uccidere uomini, donne, bambini indifesi riuniti in preghiera?». La voce di monsignor Judo Arogundade, vescovo della diocesi di Ondo, nel Sud della Nigeria, è risuonata fino a Washington. Il prelato ha parlato a fine giugno al vertice internazionale sulla libertà religiosa, negli Stati Uniti, per chiedere alla comunità internazionale di aiutare il suo paese a sradicare il terrorismo. L’ultimo attentato, in ordine di tempo, è uno dei più gravi della storia della Nigeria e ha funestato la sua diocesi la domenica di Pentecoste. Lo scorso 5 giugno un numero ancora imprecisato di terroristi ha attaccato la chiesa di San Francesco Saverio nella città di Owo, aprendo il fuoco sui cristiani durante la Messa, uccidendo 41 fedeli e ferendone altre decine. Nessuno degli aggressori è ancora stato arrestato né identificato, nonostante le promesse del governo federale guidato dal presidente musulmano di etnia Fulani Muhammadu Buh...

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