Terzo segreto: non una profezia, ma una visione della persecuzione comunista
Credo che la presentazione dello scritto di suor Lucia, fatta dal cardinal Ratzinger e dal vescovo Bertone, sia stata troppo attratta dalla identificazione di Giovanni Paolo II con il papa che cade morto sotto i colpi della persecuzione comunista della Chiesa. Ciò ha fatto della profezia una cronaca ante eventum: e la profezia non è mai questo.
La lettera di suor Lucia non contiene formalmente una profezia: questa abitualmente avviene per locuzione. Suor Lucia racconta una visione e le visioni hanno struttura simbolica.
Quando nell’Antico Testa-mento avvengono delle visioni la locuzione divina le interpreta. é uso costante dei profeti unire alla visione la locuzione divina. Dio parla chiaro.
La visione di suor Lucia va dunque interpretata non come una predescrizione dell’attentato di Alì Agca, ma come la previsione di un evento storico, il martirio della Chiesa sotto il comunismo. Aver mancato questo punto e aver ridotto la lettera di suor Lucia a una previsione della biografia papale conduce a una visibile contraddizione. Nella visione l’uomo vestito di bianco muore. E Giovani Paolo II non è morto. Aver scelto questa strada ha condotto il cardinale ad arrampicarsi sugli specchi per spiegare perché la profezia non si è verificata. La visione era chiara e si è verificata. Suor Lucia ha visto la sofferenza della Chiesa contro la più radicale persecuzione avuta nella sua lunga storia. Mai Satana aveva attaccato tanto la Chiesa quanto ha fatto con il comunismo, che voleva sradicare non solo la religione, ma il desiderio religioso. Io ritengo che la figura vestita di bianco che muore sia il Papa, ma come figura del martirio della Chiesa universale. Che anche l’attentato a Giovanni Paolo II rientri nei piani del comunismo è ben evidente, anche se è sfuggita la prova che il non pentito Ali Agca porta con sé. Credo che la visione esprima la ragione per cui il Papa ha beatificato tanti martiri della rivoluzione rossa in Messico e in Spagna, sino al beato Stepinac in Croazia. Del resto il nazismo non sarebbe esistito senza il modello comunista.
La visione dice la realtà. E serve a ricordare a tutti i filocomunisti del mondo cattolico italiano che cosa è stato il comunismo, anche quello italiano. é stata la voce del comunismo che faceva i martiri. Se questa visione fosse stata compresa nel 1960, avremmo avuto il silenzio del Vaticano II sul comunismo? Avremmo avuto la debolezza dell’Ostpolitik di Paolo VI, dopo l’irenismo di Giovanni XXIII? Nella visione di suor Lucia la Chiesa vacilla nella figura dell’uomo in bianco. Per questo, come dice l’Apostolo, “non disprezzate la profezia”. Quella di suor Lucia negli anni ’60 è stata disprezzata. E il 1960 è stato l’anno che ha segnato la fine della lotta ideale al comunismo nella Chiesa romana. L’anno, il 1960, è un sigillo sulla profezia. Due anni dopo venne la Pacem in terris e la distinzione tra l’errore e l’errante. Pio XII non aveva vacillato.
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