Don Tommaso, un amico in Paradiso

Di Redazione
19 Luglio 2021
L’associazione nata per promuovere la canonizzazione di don Tommaso Latronico invita a un momento di testimonianze sulle virtù cristiane del sacerdote, formidabile educatore
Don Tommaso Latronico insieme a Giovanni Paolo II

“Don Tommaso, un amico in Paradiso”: è questo il titolo dell’incontro scelto dall’associazione Amici di don Tommaso Latronico, che si terrà domani, martedì 20 luglio, alle ore 20, a Nova Siri (Matera), in piazza San Giovanni XXIII.

Tempi vi aveva già raccontato qui la grande storia umana del noto sacerdote della Basilicata, scomparso il 20 luglio 1993 a soli 45 anni, tra i più decisivi attori dell’esperienza di Comunione e Liberazione nel sud Italia. E di come, lo scorso 11 febbraio, con lo scopo di chiedere alla competente autorità ecclesiastica di esaminare la possibilità di una causa di canonizzazione, si fosse costituita l’associazione Amici di don Tommaso Latronico. Un anno trascorso a raccogliere e custodire lettere, scritti, pubblicazioni, appunti di lezioni, fotografie, video, audio registrazioni o qualunque altra testimonianza aiutasse a ravvivare e diffondere la memoria di don Tommaso, a rendere testimonianza delle sue virtù cristiane e delle qualità umane e spirituali.

Da Giussani al terremoto

Nato a Nova Siri il 17 novembre 1948, e ordinato sacerdote a Roma il 28 giugno del 1973 da monsignor Dino Tommasini, vescovo di Tursi (ordinazione a cui partecipa anche Aldo Moro), don Tommaso incontra in fretta il movimento di Comunione e liberazione e il suo fondatore, il servo di Dio don Luigi Giussani. A Roma segue gli universitari di Cl fino a quando, nell’ottobre del 1975, l’arcivescovo di Matera, monsignor Michele Giordano, gli chiede di dedicarsi all’insegnamento della religione nel liceo classico Duni di Matera.

È qui che insieme alla locale comunità di Comunione e liberazione, don Tommaso contribuisce a rilanciare la presenza cristiana nelle scuole e nella società regionale, condividendone la vita concreta nelle varie circostanze storiche, come il soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto dell’80 e l’assistenza agli studenti dell’Università della Basilicata appena fondata.

Educazione e amicizia

Educatore appassionato, oltre che al liceo classico di Matera, insegna religione cattolica al liceo scientifico di Policoro e al liceo classico di Nova Siri, per l’istituzione del quale si era fatto personalmente promotore. Nel 1982 torna nella sua diocesi di Tursi-Lagonegro, dove gli viene affidata la parrocchia di S. Maria Assunta a Nova Siri. Insegna Teologia dogmatica presso l’Istituto diocesano di Scienze religiose. E continuerà a dedicarsi anima e corpo a Cristo e anche quando, nel 1992, viene colpito da una grave malattia. Pur segnato dalla malattia, scriveva: «O giovinezza, non ti ho perduta!… Se qualcosa riaccade, oggi, se gli occhi faticano a seguire le lettere, pure scorgono volti e gesti, se non è il ricordo a rendere amici, ma una cosa nuova e viva che sta accadendo ora, o giovinezza, non ti ho perduta». Ci ha lasciato 28 anni fa. Con una eredità che gli amici non smettono di raccogliere e raccontare.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.