Contenuto riservato agli abbonati

La sentenza sul diritto di un maschio a dirsi femmina non è “al passo coi tempi”

Di Rachele Schirle
19 Luglio 2023
A Trapani un giudice concede a un uomo di cambiare identità sessuale senza operazioni né terapie ormonali. Ma la strada per l'autodeterminazione di genere è lastricata di pessime conseguenze
Emanuela Trapani trans
Emanuela, a sinistra, prima transgender riconosciuta in Italia senza essersi sottoposta a intervento né terapia ormonale con il suo avvocato Marcello Mione (foto Ansa)

«Sono felicissima, addirittura euforica. Questa sentenza è importante non solo per me, ma per molte altre persone. Ringrazio questo giudice che ha dimostrato di essere sensibile e al passo coi tempi, sono orgogliosa di essere italiana». A parlare così, in un’intervista al Corriere della Sera, è un uomo in tutto e per tutto di 53 anni della provincia di Trapani che si sente «donna da sempre» ed è riuscito a ottenere dal Tribunale della città siciliana il riconoscimento del diritto di cambiare nome e identità di genere all’anagrafe.
Il primo caso di self-id in Italia
Emanuela, questo il suo nome adesso, non segue cure ormonali né tantomeno ha subito interventi per cambiare sesso. Semplicemente si “sente” donna, e grazie alla decisione di un giudice (ma non è ben chiaro con quale autorità un giudice possa decidere una cosa del genere) potrà avere accesso a tutti gli spazi femminili – dai bagni pubblici ai reparti ospedalieri – pur restando biologicamente maschio in tutto e per...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati