Tregua di Natale 1914. Amici degli acerrimi nemici

Di Alan Cleaver
01 Dicembre 2014
Tedeschi che stringono le mani a inglesi. Uomini che prima si sparano e poi cantano Silent Night. «Si fa fatica a crederci, ma è andata proprio così»

ChristmasTruceW-1024x769Pubblichiamo ampi stralci della prefazione al volume La tregua di Natale. Lettere dal fronte, di Antonio Besana (Lindau).

Gli eventi che si sono verificati sul fronte occidentale la vigilia di Natale 1914 continuano a stupire e ispirare: semplici soldati – che non avevano fatto altro che combattersi per mesi in una guerra orribile – hanno abbassato i fucili, attraversato disarmati la “terra di nessuno” e stretto la mano al nemico. Uomini che erano stati addestrati al massacro. Indottrinati fino ad arrivare a credere che gli uomini ai quali stavano sparando fossero poco più che carogne. Ma una cultura comune di festività natalizie, canti, inni e football li ha portati a condividere un incredibile Natale passato insieme. La tregua avvenuta durante la Prima Guerra Mondiale è straordinaria per una serie di ragioni. Prima di tutto, è stata una tregua non ufficiale. (…) Fu il coraggioso atto dei soldati semplici di gridare al nemico e poi uscire dalle trincee per spingersi disarmati verso il nemico a rendere questo evento così sorprendente. La tregua del 1914 fu unica nel suo genere anche per la sua estensione e per la sua durata, visto che in alcune zone si protrasse per giorni o addirittura settimane. Ci sono testimonianze di tedeschi che avvertirono gli inglesi di «tenere giù la testa» mentre i generali passavano a controllare che i tedeschi stessero continuando a sparare al nemico. Anche se controllati, molti soldati semplicemente continuarono a «sparare alle stelle».

Perché avvenne? Il clima fu un fattore fondamentale. (…) Anche la vicinanza tra gli schieramenti fu decisiva. (…) Ma la causa più importante fu la condivisione di una cultura comune. Entrambe le parti celebravano le festività natalizie, cantavano le stesse canzoni (“Silent Night”) e gli stessi inni. (…) Le lettere scritte dai soldati nel 1914, pubblicate dai giornali dell’epoca, trovate e trascritte negli ultimi anni da volontari, rivelano una particolare serie di eventi che si potrebbe definire quasi magica, a tratti bizzarra. La tregua potrebbe essere iniziata come momento per seppellire i caduti, o per augurare buon Natale al nemico, ma si è velocemente trasformata in qualcosa di più. (…) Si racconta anche di un soldato tedesco che si è offerto di tagliare i capelli o la barba ai soldati inglesi. (…)

Gli uomini presenti alla tregua di Natale hanno di certo compreso che stavano vivendo un evento storico. Molti soldati iniziano le loro lettere con espressioni di stupore e incredulità per quegli eventi dei quali erano appena stati testimoni. «Si fa fatica a crederci, ma la vera verità è che qui, a Natale, è andata proprio così», riporta un soldato dalla Cumbria. (…)

La-tregua-di-Natale_bCom’è nato il progetto

Verso la fine degli anni Novanta, Lesley Park e io stavamo sfogliando gli archivi dell’Hampshire Chronicle quando abbiamo trovato alcune lettere scritte dai soldati inglesi che avevano preso parte alla tregua di Natale del 1914. Erano davvero interessanti e ci siamo chiesti se anche altri giornali inglesi potessero avere delle lettere nascoste nei loro archivi. (…) Abbiamo dato vita a un progetto – Operation Plum Pudding – per trascrivere tutte le lettere che fossimo riusciti a trovare (…) e molto presto i primi volontari hanno iniziato a inviarci dozzine di lettere che avevano rinvenuto negli archivi. (…) Le lettere sono consultabili su christmastruce.co.uk. (…) In quelle lettere abbiamo riscoperto pagine di storia che altrimenti sarebbero andate perdute per sempre. (…) Inglesi e tedeschi condividevano una cultura comune di canzoni, canti popolari, inni, melodie e anche pezzi classici. (…) La lettera del soldato Frederick W. Heath (…) racconta con parole toccanti l’intera tregua, dall’inizio alla fine. Dovrebbe essere inserita tra le grandi pagine della letteratura inglese. (…) I nostri volontari sono al lavoro per scoprire di più sulla figura del soldato Heath, così da potergli riconoscere il posto che merita nella storia.

Speriamo che queste lettere ispireranno le generazioni future, a ricordarci che la pace può essere una scelta più ardua rispetto alla guerra, ma è sempre la scelta migliore.

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