È stato trionfalmente presentato come un “accordo storico” sulla parità scolastica. In attesa però che la maggioranza ne tragga un disegno di legge da presentare in Senato il 20 luglio (dopo il passaggio in Commissione del 13), alla maggior parte delle associazioni scolastiche appare come un banale sussidio di povertà che non intacca minimamente il monopolio statale. E, anzi, con quattro lire impone nuovi obblighi capestro alle scuole non statali
