Tutti sgomenti davanti al Cavaliere svenuto. Per forza, nessuno può più fare a meno di lui

Silvio Berlusconi è stato colto da malore proprio mentre parlava dell’argomento che più gli sta a cuore: quello di costituire una forza politica di centrodestra, il partito delle libertà. Ha fondato la sua argomentazione per il futuro partito unitario sulla necessità di contrastare il carattere pervasivo di questo governo, da lui definito “Stato di polizia tributaria”. E ha avvertito la necessità di fondare nel paese una forza per la libertà che non sia soltanto legata alla sua persona, ma che esprima, da partito, quella mobilitazione popolare che solo il suo volto e la parola del Cavaliere hanno saputo incarnare. Berlusconi è il fondatore non tanto di un movimento politico quanto di un movimento spirituale, fondato su quel bene spirituale che è, nell’ordine civile, la libertà in tutti i suoi aspetti. Per questo il malore che lo ha colpito ha lasciato il paese in ansia nel suo insieme, non solo fra l’elettorato e la militanza della Casa delle Libertà. Tutto è concentrato nella sua persona in una condizione politica che non ha precedenti, in un paese connotato da forti tradizioni di partito. Berlusconi si è rivolto ai giovani proprio per sottolineare il carattere di movimento morale (prima ancora che politico) che segna la sua lotta. È singolare che un uomo che ha raggiunto tanto successo nella vita si ponga poi come leader di un movimento di cambiamento dei cuori, affidando il proprio messaggio a una platea giovanile incerta e sorpresa. Evidentemente Berlusconi pensa a qualcosa che va oltre la collocazione degli uomini politici, sia di Forza Italia (come Tremonti e Formigoni) sia di altri movimenti (come Casini, Fini e gli esponenti della Lega). I circoli per la libertà costituiti da Marcello Dell’Utri non sono una struttura politica, ma culturale e formativa. È per questo che Berlusconi si rivolge ad essi come al terreno in cui impiantare il seme della libertà.
La politica italiana, a livello popolare, si divide tra chi è per Berlusconi e chi è contro. L’Unione stessa ha trovato il proprio motivo di unità solo nel rigetto di Berlusconi. Perciò la sospensione della sua vigilanza dal mondo reale, il suo malore improvviso e pubblico, ha creato un problema nei due schieramenti, ha fatto sentire a sostenitori e oppositori quale sia il rilievo dell’imprenditore milanese nella politica italiana. Sembra una singolare convergenza del destino che un uomo di televisione abbia avuto un malore pubblico al punto da risultare in qualche modo spettacolo, ma in questo modo l’evento ha dimostrato il ruolo che egli occupa nella politica italiana: ne è divenuto il contenuto.
bagetbozzo@ragionpolitica.it

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