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Sulla vicenda Ucraina va riconosciuta al presidente francese Emmanuel Macron la virtù della tenacia. Lo sapete, Macron, come dicono gli inglesi, non è nella nostra tazza da tè. Rappresenta un mondo politico finanziario, un'élite culturale e un'idea di società che è distante anni luce dalla nostra. L'abbiamo scritto tante volte, continueremo a scriverlo. Eppure nell'intervista che ha concesso al Corriere della Sera ha mostrato una certa intelligenza delle cose, molto pragmatismo e, soprattutto, una consapevolezza del ruolo che deve (imperativo categorico) assumere l'Europa di cui si deve tenere conto.
Poi, certo, noterà il lettore smaliziato, c'è tanta retorica nelle sue parole, un occhio - e più d'uno - all'imminente voto presidenziale francese, il tentativo di imporsi come unico e autentico leader continentale all'altezza del compito storico, quel po' di boria e di grandeur e di "costruito" che possono anche infastidire. Va bene, ma mentre le bombe cascano sulle teste deg...
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