Un bebè, un voto

Contro la denatalità servono scelte forti per favorire chi fa figli. Quattro proposte radicali su elezioni, pensioni, redditi, voucher. Parla Rizzolli


Voto ai bambini, anche ai nascituri. Pensioni più alte a chi deciderà di fare figli, padri compresi. Comunione di beni ma anche di redditi. Voucher educativi per restituire ai genitori un ruolo da protagonisti. Matteo Rizzolli, professore associato di Politica economica alla Lumsa di Roma, lo va spiegando da anni: nelle intuizioni del demografo ungherese Paul Demeny (tradotte in quattro proposte radicali nell’articolo “Politiche pronataliste per Paesi a bassa fertilità” del 1986) c’è capacità di prospettiva e di un pensiero sulla natalità finalmente “out of the box”. Certo, «senza volontà culturale non c’è innovazione istituzionale», ripete Rizzolli a Tempi, «le politiche familiari, dall’assegno unico alle detrazioni, restano insostituibili e vanno potenziate», e nonostante la ciccia sia stata al solito destinata alle pensioni, la bozza della manovra per il 2024 approvata dal Cdm «ha piantato bandierine nella giusta direzione». Ma che la crisi...

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