Un calcio alle donne

Di Fred Perri
19 Luglio 2001
Delle (numerose) donne che ho avuto, compresa quella che ho sposato, non ce n’era una interessata al calcio o, financo, allo sport in genere

Delle (numerose) donne che ho avuto, compresa quella che ho sposato, non ce n’era una interessata al calcio o, financo, allo sport in genere. Con una mi lasciai in concomitanza di un torneino di fine estate, inizio autunno, eppure ebbi una media altissima e prestazioni eccezionali. Adesso non vorrei dilungarmi in questioni personali. Però questa breve introduzione serve a proporre il seguente dibattito: le donne sono diventate così importanti per i calciatori? Parrebbe di sì, almeno a leggere queste gazzette estive, piene di amorazzi di calciatori arrovesciati su barche al largo di Porto Cervo (mai al largo di Voltri, chissà perché), di giocatori che cambiano squadra perché la moglie trova noiosa la città, di ex fidanzate di calciatori che comunicano la fine di un amore con comunicati stampa. La risposta che mi viene spontanea è: le donne sono importanti per tutti, ma soprattutto per i giornali, compresi quelli sportivi, che, visti i contenuti, senza un po’ di ragazze in bikini vendono sempre di meno. Vai col tanga.

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