
Un comportamento da Conte
Due le grandi domande epocali del calcio settimanale: Sensi o Tanzi? Esultare o no? Riguardo alla prima domanda vorrei esentarmi dal rispondere, ma pensare che uno sia lo sceriffo di Nottingham e l’altro Robin Hood mi sembra ridicolo. Sulla seconda il caso è complesso e altrettanto ridicolo. Domenica a Torino, Conte è rimasto come uno stoccafisso dopo aver segnato al Lecce. È per rispetto nei confronti della sua ex squadra, mi hanno spiegato. Sono andato a controllare l’almanacco Panini. Conte è passato alla Juve dal Lecce nel novembre 1991. Perbacco, un rispetto decennale. Certo che è uno strano calcio. Da un lato se le danno di santa ragione e dall’altro sembrano ladies al momento del thé. Ne abbiamo già parlato, ma resto ideologicamente legato alla permissività. Perché uno non dovrebbe esultare come vuole? Ma la vera domanda epocale è: faccio gol e devo stare attento a non urtare la suscettibilità di quelle bestie in tribuna che mi hanno insultato per tutto il tempo? Fatemi il piacere.
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