Un giorno questo dolore ti sarà utile. Il film di Faenza invece no

Di Paola D'Antuono
22 Febbraio 2012
È atteso in sala il prossimo venerdì il film diretto dal regista italiano, libero adattamento del romanzo best seller di Peter Cameron. Ma la pellicola è lenta e noiosa e lo spettatore non entra mai in empatia con la storia e i personaggi.

James ha 17 anni e non ama parlare con nessuno, se non con la nonna che vive in campagna. Alle spalle ha una famiglia sgangherata: madre al terzo matrimonio, padre invaghito di belle donne e chirurgia estetica, sorella maggiore innamorata del sedicente professore polacco, 23 anni e la volontà di scrivere le sue memorie da consegnare a futura memoria. Non esattamente quello che si definirebbe un ambiente sano dove crescere. Eppure per i suoi familiari è James il vero problema, lo definiscono spesso asociale e disadattato, soprattutto perché non vuole andare all’università. La madre lo spinge a parlare con una psicoterapeuta, che riuscirà a convincerlo ad aprirsi e raccontare alcuni eventi passati che gli hanno condizionato l’esistenza.

Questa la trama del film de Un giorno questo dolore ti sarà utile, pellicola dal cast internazionale diretta da Roberto Faenza e liberamente ispirata al best seller omonimo dello scrittore Peter Cameron. Purtroppo un libro di successo e un paio di attori di Hollywood dal passato glorioso, come Ellen Burtsyn e Lucy Liu, non sono sufficienti a garantire la buona riuscita dell’operao. La storia scorre lenta, lentissima e in più di un passaggio scade vertiginosamente nella noia. Anche lo spettatore a cui il libro di Cameron (come chi scrive) è sconosciuto, comprende nell’immediato quanto i tagli operati dalla sceneggiatura siano talmente ampi da impedire di cogliere tutta la profondità del personaggio di James e soprattutto la reale causa delle sue insicurezze e frustrazioni.

Una direzione eccessivamente invisibile e poco invasiva e una recitazione sobria e senza picchi rendono l’opera asettica, lontana, più simile a un film tv – di quelli che passano i pomeriggi d’estate sulle reti commerciali  – che a una pellicola per il grande schermo. L’unica nota positiva è rappresentata dal giovane protagonista, Toby Regbo, più in parte di tutti gli altri, che sopperisce agli evidenti buchi di sceneggiatura con una mimica facciale e un linguaggio del corpo molto efficaci. È ormai da un po’ di tempo che al cinema Faenza non riesce a replicare le belle prove de La luce del sole e Sostiene Pereira, mentre recentemente c’è da registrare l’ottima direzione della fiction tv in due puntate Il delitto di via Poma, a riprova che il linguaggio televisivo sembra più adatto alla sua sensibilità. Il film arriverà in sala il prossimo 24 febbraio e sarà accompagnato dalla voce di Elisa, presente nella colonna sonora. Secondo e ultimo aspetto positivo della pellicola.  

Twitter: @paoladant

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