
Un libro svela i segreti della divina Kate Moss
Poter mettere un paio di jeans fascianti, un maglione sdrucito, non preoccuparsi di avere l’ombretto sbavato o i capelli spettinati, sono cose che poche donne al mondo possono permettersi di fare senza preoccuparsi. Una di queste è senza dubbio Kate Moss, la musa di Calvin Klein che spazzò via l’era delle top model, di Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Eva Herzigova e Cindy Crawford. Lo stilista la scelse perché non sembrava una superdonna, non era formosa o atletica. «Gli abiti di seconda mano che indossava la facevano spiccare in un mare di supermodel firmate da capo a piedi». La ragazzina proveniente da Croydon, periferia al sud di Londra, che ha cominciato a posare a 14 anni non ha nulla a che fare con le sue colleghe. Ne è intimidita e non sa ancora che sarà proprio questo il suo punto di forza.
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La giornalista Angela Buttolph ne fa un ritratto cercando di svelare i segreti di uno stile così perfetto in Kate Moss Style, storia, segreti e immagini di un’icona di stile (Tea 16 euro), attraverso interviste, racconti dei suoi collaboratori e di colleghi di lavoro, dichiarazioni dei più noti stilisti. Fin dalla sua prima apparizione sui red carpet, Kate colpiva per la sfrontatezza con cui indossava un semplice tubino grigio, a dispetto delle sue colleghe, che andavano di lunghezze e strascichi. Tra le pagine il lettore può ripercorrere tutta la moda degli anni Novanta, perché Kate è la moda degli anni Novanta, gli scatti rubati fuori dalle scene e quelli posati per le riviste, le paparazzate che la ritraggono sempre nella sua divisa, fatta da t-shirt in cotone, jeans e giacca da motociclista, perfetta per le sue uscite nei club londinesi.
Chi ricorda più la copertina del Sun con la foto rubata della modella che sniffava cocaina? Praticamente nessuno. Molti contratti pubblicitari furono disdetti, ma la quarantena durò pochissimo e mese dopo mese Kate si riconquistò le pagine delle riviste perdute. Ampio spazio lo ritagliano i suoi amori, da Johnny Depp a Pete Doherty, fino all’ultimo (chissà se definitivo) Jamie Hince, il cantante dei Kills che l’ha presa in moglie lo scorso luglio. «Niente è meglio che essere pelle e ossa», dichiarò scatenando l’ira del mondo delle donne normali in un’intervista di qualche anno fa. Unica anche nel suo essere politicamente scorretta.
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