Un mercato trasparente

Oltre 32 miliardi di euro: è questo il risparmio che Scenari Immobiliari calcola che nel 2008 verrà investito in strumenti immobiliari (fondi, Reits, Siiq) italiani. Una previsione che trova il conforto dei dati nella crescita percentuale (la più alta d’Europa) registrata dal nostro paese in sei anni: dal 2001 il patrimonio dei fondi immobiliari italiani è infatti aumentato di dieci volte toccando i 24,2 miliardi di euro (+25 per cento sul 2006) e superando nel 2007 le assicurazioni (23 miliardi di euro di patrimonio) e gli enti previdenziali (15 miliardi di euro). Uno sviluppo che, ha sottolineato il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia al convegno “I fondi immobiliari in Italia e all’Estero” il 27 novembre a Roma, «ha portato un generale innalzamento del livello di trasparenza del mercato italiano, incentivando anche la presenza di investitori esteri, che hanno realizzato investimenti diretti per oltre 10 miliardi di euro negli ultimi cinque anni». Rispetto agli altri paesi, ha spiegato il presidente, i fondi immobiliari italiani si sono rivelati molto flessibili e non è utopia preconizzare un ricorso ad essi per surrogare le incapacità della pubblica amministrazione in materia di social housing, e anche sul fronte caldo delle infrastrutture: «Per avvicinare il livello infrastrutturale del nostro paese a quello medio europeo sono necessari interventi compresi tra 120 e 150 miliardi di euro. I fondi immobiliari possono intervenire sugli interventi più “leggeri” e vicini al mercato. Il tutto tenendo ben presente che i fondi hanno un ruolo di gestore che compete nel mercato (e risponde agli investitori) e non di erogatore di risorse a fondo perduto». Per quanto riguarda l’estero, il 2007 si chiude con un incremento del peso degli strumenti di investimento che operano nel settore immobiliare attraverso le diverse forme di fondi quotati, non quotati, Reits. A questi ultimi è ascrivibile lo sviluppo più evidente avendo registrato un consolidamento nei paesi maturi (es. Australia), e un forte sviluppo laddove l’introduzione dello strumento è stata più recente, come Asia ed Europa, dove i Reits hanno visto raddoppiare la capitalizzazione nel corso del 2007, soprattutto grazie all’ingresso sul mercato di numerose società nel Regno Unito. Un ulteriore incremento del peso dell’Europa nel panorama dei fondi immobiliari a livello mondiale (già aumentato in modo vistoso, raggiungendo il 60 per cento del totale) è atteso per il 2008, anche se aumenti più intensi sono attesi nel biennio successivo, quando dovrebbero fare ingresso nel mercato alcune società tedesche e lo strumento sarà operativo in altri paesi. Un contributo importante potrebbe arrivare dalle prime società di investimento immobiliare quotate in Italia, le Siiq appunto, un patrimonio che Scenari Immobiliari stima nel 2008 compreso tra 5 e 8 miliardi di euro. L’inizio del 2008 dovrebbe registrare in Europa segnali di ripresa dopo un semestre tuttavia di incertezza e performance non brillanti come il primo innescate dalla crisi dei subprime negli Stati Uniti.

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