Un Venerdì più Smorto e tavole apparecchiate a Tuttosport

Di Manes Enzo
15 Settembre 1999
ComMedia

Smorto Maltese Ci teneva a quell’incarico, eccome se ci teneva. Curzio Maltese, corsivista giustizialista di Repubblica, antiberlusconiano, antiandreottiano, abilissimo nella ginnastica quotidiana del puntare l’indice, ha preso malissimo la decisione della proprietà di affidare la direzione de Il Venerdì a Giuseppe Smorto. Qualcosa aveva intuito quando Smorto, di ritorno a Repubblica dopo una non felicissima esperienza a Tuttosport con Gianni Minà, si era messo in posizione di attesa, defilata, con la consapevolezza di chi sa che è imminente la chiamata. Così la corsa alla prestigiosa poltrona si è conclusa secondo quanto scrivevamo in questa rubrica circa 3 mesi fa. Si è preferita cioè una direzione equilibrata, forse curiale, lontana però da quel giornalismo ringhiante tanto caro a “doberman” Maltese. Insomma, ha vinto un tipo sinistro poco sinistro.

Giornali, pallone e posate “Perché gli juventini dicono spesso ‘li faremo a polpette’?”. Questo slogan, insieme ad altri che insistono sullo stesso concetto, compare da qualche giorno sul quotidiano sportivo che si confeziona a Torino, Tuttosport. Dietro a questa comunicazione volutamente mascherata sta la campagna promozionale d’autunno voluta dal direttore del giornale Xavier Iacobelli che, dopo il mancato passaggio alla direzione de Il Giorno (lo sponsorizzava Vittorio Feltri in persona), ha preso a sciorinare progetti a destra e a manca. Veniamo al succo dell’operazione. Dal 20 settembre il lettore di Tuttosport avrà la possibilità, pagando il giornale 5.500 lire, di ritirare dallo stesso rivenditore un buono che gli dà diritto di avere in dono una posata d’argento griffata Juventus. Il set completo di posate è composto da 48 pezzi. Se l’iniziativa avrà successo, si proseguirà con altre squadre: Torino, Inter e Milan. Qualcosa di simile fu realizzato a suo tempo in Spagna dai quotidiani Marca e Mundo Deportivo con la collaborazione delle società di calcio Real Madrid e Barcellona. Ebbene, in quel paese, l’abbinamento fra posate e club calcistici determinò un incremento nelle vendite dei giornali di circa il 30%. A Torino si accontenterebbero di percentuali anche inferiori.

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