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Una comunità e i suoi nomi. Cartoline da Caorle

Di Piero Vietti
08 Agosto 2023
Cronaca della festa di Tempi in occasione del Premio Luigi Amicone. Tre giorni di avvenimenti e incontri con facce precise di gente precisa che si è ritrovata nella “Small Venice” per celebrare qualcosa di più di un giornale
Il dialogo tra monsignor Massimo Camisasca e Susanna Tamaro in piazza del Vescovado a Caorle sabato 17 giugno 2023 alla festa di Tempi per il Premio Amicone
Il dialogo tra monsignor Massimo Camisasca e Susanna Tamaro in piazza del Vescovado a Caorle sabato 17 giugno 2023 alla festa di Tempi per il Premio Amicone (foto Tempi)

Il giorno dopo il ritorno da Caorle, lo scorso 19 giugno, ci è arrivato il messaggio di un amico che era rimasto con noi tutti e tre i giorni della seconda edizione di “Chiamare le cose con il loro nome”, la festa di Tempi per celebrare Luigi Amicone con un premio giornalistico a lui intitolato. Quel messaggio diceva così: «A quest’ora saremo rientrati nei rispettivi uffici e nelle rispettive case. A me però è sembrato di rimanere insieme in una “nostra casa”, partecipando alla crescita di una comunità che si rafforza e si allarga». Ora questo articolo sui tre giorni nella “Small Venice” veneta che per il secondo anno ha adottato la nostra redazione per un weekend potrebbe finire qui. Perché l’evento di Caorle, più ancora che per il successo di pubblico e la risonanza mediatica avuta, è stato un vedere crescere un altro pezzetto della comunità tempista, facce precise di gente precisa: vecchi e nuovi amici, lettori della prima ora e persone che hanno iniziato a leggerci da poco, redatto...

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