
Una sfida olimpionica al buonismo
Commosso dall’incontro con il mio primo fans club (saluto i fondatori: Paolo, Paolo, Marcello, Filippo, Gerardo e Silvano) volevo concedermi una rubrica buonista, ma poi ho visto una foto di Gino Strada con Fabio Fazio a non so quale prima e mi sono nuovamente incattivito. Così ho guardato la Tv. Altro errore: c’era un tale che tirava una specie di discone sul ghiaccio mentre due suoi compari spazzolavano la pista. Forse un programma sulla legge Basaglia. Ma non ci dovrebbero essere le Olimpiadi? Ho chiesto. Sono quelle, mi hanno risposto. Prego? Trattasi di curling. Ho benedetto il caro, vecchio schifoso calcio e ringraziato per la sua esistenza. Poi ho pensato a mio padre, alla sua passione per il vino e per le bocce. Perché gli scemi col discone stanno alle Olimpiadi e mio padre si spingeva al massimo fino a Bobbio? Lo so, sono domande epocali. Probabilmente ci stanno punendo per qualcosa che abbiamo fatto. Altrimenti non si spiegherebbe l’esistenza del curling, della Sampdoria e della coppia Agnoletto-Casarini.
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