
Unar chiede di accreditare come ente di formazione il Circolo Mario Mieli (autore favorevole a pedofilia e pederastia)

«Può un circolo intitolato a un intellettuale radicalmente contrario alla famiglia, che inneggiava apertamente e ripetutamente alla pedofilia e alla pederastia, diventare ente di formazione presso il ministero dell’istruzione? Quale apporto può dare a docenti, studenti e famiglie? Quale influenza ha avuto su importanti documenti governativi destinati anche alle scuole?». È quello che chiedono i senatori Carlo Giovanardi (AP), Lucio Malan (FI), Maurizio Gasparri (FI) e Roberto Formigoni (AP) in un’ampia e documentata interpellanza al ministro dell’istruzione Giannini e al presidente del consiglio Renzi, in quanto referente del Dipartimento pari opportunità.
CIRCOLO MARIO MIELI. Spiega Giovanardi: «Si tratta del “Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli”, una delle 29 associazioni che ha partecipato al gruppo nazionale di lavoro istituito dall’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) presso il Dipartimento Pari Opportunità per la stesura della “Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)”, che si qualifica come “importante e significativo progetto che prevede una collaborazione tra le diverse realtà istituzionali, il terzo settore e le parti sociali per l’implementazione delle politiche di prevenzione e contrasto della discriminazione nei confronti delle persone Lgbt”. Lo stesso Unar si occupa ormai quasi esclusivamente di Lgbt quando invece la legge gli assegna il compito di contrastare la discriminazione razziale, e lo fa considerando interlocutori privilegiati un gruppo di associazioni Lgbt, al punto da chiederne ufficialmente l’accreditamento presso il Miur come enti di formazione. Fra questi il circolo intitolato a Mario Mieli che nei suoi scritti ha parlato apertamente e positivamente di pedofilia».

Al Signor Presidente del Consiglio
Premesso per conoscere
In applicazione della direttiva 2000/43/CE il decreto legislativo n. 215 del 2003 ha dato attuazione nel nostro ordinamento al “principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica”;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 dicembre 2003 è stato costituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri l’UNAR (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) che deve garantire “parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica”;
tale ufficio secondo il decreto deve operare “in piena autonomia di giudizio e in condizioni di imparzialità”;
senza nessuna norma di legge che lo preveda l’UNAR ha allargato la sua competenza anche alle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender);
tale ufficio opera avvalendosi di un gruppo nazionale di lavoro nominato con decreto direttoriale del 20 novembre 2012, costituito da 29 associazioni che raggruppano gli omosessuali italiani: comitato provinciale Arcigay “Chimera Arcobaleno” di Arezzo; Ireos – centro servizi autogestito comunità “Queer”; Arcigay; comitato provinciale Arcigay “Ottavio Mai” di Torino; Agedo; Parks – Liberi e uguali; Equality Italia rete trasversale per i diritti civili; Ala Milano onlus; Arci Gay_Lesbica Omphalos; Polis aperta; Di’gay project – DGP; circolo culturale omosessuale “Mario Mieli”; Gay center/Gay help line; Famiglie arcobaleno; Arcilesbica associazione nazionale; Rete genitori Rainbow; Shake LGBTE; circolo culturale Maurice per la comunità GLBT; associazione Icaro onlus; circolo Pink; Cgil nuovi diritti; Movimento identità transessuale; associazione radicale Certi diritti; avvocatura per i diritti LGBTI Rete Lenford; Gay.NET; I Ken; Consultorio transgenere; Libellula; Gay LIB;
in collaborazione con tali associazioni di parte, l’UNAR ha emanato un documento intitolato “Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)” pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri sotto l’egida del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza e del Ministro per l’integrazione. Tale strategia è stata arricchita il 13 dicembre 2013 da un ulteriore documento, sempre pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, destinato ai giornalisti, conosciuto come “Comunicare senza pregiudizi”, a giudizio degli interpellanti senza precedenti se non al tempo delle veline del Ministro della cultura popolare in epoca fascista, nel quale si propongono 10 punti di cui tener conto quando si tratta di argomenti LGBT, con incredibili e sconcertanti disposizioni che il giornale dei vescovi italiani ha bollato come “il decalogo che rovescia la realtà” (Avvenire, 17 dicembre 2013);
nel testo della “Strategia” si legge che le 29 associazioni “hanno partecipato al processo di definizione” della stessa e che “è stata preziosa la consultazione delle Associazioni LGBT, che hanno svolto un ruolo attivo e propositivo. Le Associazioni sono tra gli stakeholder privilegiati nell’elaborazione della Strategia nel suo complesso, sia nell’identificazione degli obiettivi che nella previsione delle azioni positive da realizzare”; nel capitolo 4.1 “Asse istruzione”, nella parte 2, si trovano tra le misure da mettere in atto l’ “accreditamento delle associazioni LGBT, presso il MIUR, in qualità di enti di formazione” e la “valorizzazione dell’expertise delle associazioni LGBT in merito alla formazione e sensibilizzazione dei docenti, degli studenti e delle famiglie, per potersi avvalere delle loro conoscenze”;
il direttore dell’UNAR Marco De Giorgi era stato pesantemente censurato dal vice ministro del lavoro e delle politiche sociali Guerra durante il Governo Letta per aver prodotto, per la distribuzione nelle scuole, opuscoli intitolati Educare alla diversità a scuola, destinati alla scuola primaria, alla scuola secondaria di primo e secondo grado, contenenti pesanti giudizi sulla religione, in particolare su quella cattolica, e sul ruolo educativo della chiesa e nella società, con inaccettabili ed offensivi apprezzamenti negativi sul ruolo di istituti fondamentali nella storia e nella cultura del nostro Paese;
il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, per bocca del vice ministro Cecilia Guerra, dichiarava di ignorare l’esistenza di questi libretti annunciando nel contempo l’emanazione di “una nota formale di demerito al direttore dell’UNAR Marco De Giorgi per la diffusione nelle scuole di materiale mai approvato, e addirittura mai conosciuto dagli organi competenti a disporne la relativa autorizzazione”;
il comportamento del direttore dell’UNAR veniva censurato dal vice ministro Guerra con parole inequivocabili: “Una materia così sensibile richiede particolare attenzione ai contenuti ed al linguaggio. Questa attenzione, quando si parla a nome delle istituzioni, ricade nelle responsabilità dell’autorità politica, che devono però essere messe nella condizione di esercitarla! Non è accettabile, inoltre che materiale didattico su questi argomenti sia diffuso fra gli insegnanti da un ufficio del Dipartimento Pari Opportunità senza alcun confronto con il ministero dell’Istruzione della ricerca e dell’Università”;
in questo contesto spicca tra i componenti del gruppo di lavoro il Circolo Culturale “Mario Mieli”, intitolato a Mario Mieli, morto suicida a trent’anni, che scriveva nel 1977 nella sua opera principale Elementi di critica omosessuale: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica… La pederastia, invece “è una freccia di libidine scagliata verso il feto”»” (capitolo I, 8).
i difensori della figura di Mario Mieli dicono giustamente che l’inquietante passaggio citato va contestualizzato; ma proprio la contestualizzazione fornisce ulteriori elementi di preoccupazione, poiché questa attenzione verso i bambini è tutt’altro che marginale nel complesso dell’opera principale del filosofo, poiché, come sintetizza Wikipedia, “[l]’assunto di fondo del pensiero di Mario Mieli consiste nel ritenere che ogni persona è potenzialmente transessuale se non fosse condizionata, fin dall’infanzia, da un certo tipo di società che (attraverso quella che Mieli chiamava “educastrazione”), costringe a considerare l’eterosessualità come “normalità” e tutto il resto come perversione. Per transessualità Mieli non intende quello che si intende oggi nella comune accezione del termine, ma l’innata tendenza polimorfa e “perversa” dell’uomo, caratterizzata da una pluralità delle tendenze dell’Eros e da l’ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo”; la vera anormalità da sradicare sarebbe insomma l’eterosessualità;
lo stesso sito del Circolo Mario Mieli scrive infatti nel proprio sito: «Mario Mieli rintracciò il nocciolo della questione che gli omosessuali si trovavano ad affrontare in quegli anni non nello scioglimento dell’opposizione eterosessuale-omosessuale, ma nella denuncia della inconsistenza e del vizio ideologico dietro al principio di “mono-sessualità”. A questa prospettiva unilaterale, incapace di cogliere la natura ambivalente e dinamica della dimensione sessuale, oppose un principio di eros libero, molteplice e polimorfo. Nel corso di questa operazione Mieli denunciò con assoluta chiarezza quanto tragicamente ridicola fosse “la stragrande maggioranza delle persone, nelle loro divise mostruose da maschio o da “donna”[…] . Se il travestito appare ridicolo a chi lo incontra, tristemente ridicolissima è per il travestito la nudità di chi gli rida in faccia”. Queste osservazioni anticipano con impressionante lungimiranza la moda oggi già dismessa del movimento transgender e delle sue profetesse”»;
nella visione di Mieli, dunque, l’individuo va “salvato” quando ancora non è preda della “griglia edipica”, cioè da bambino, per evitare che diventi eterosessuale; al capitolo I, 3 di Elementi di critica omosessuale si legge infatti: “Sappiamo come, crescendo, il bambino sia costretto a sviluppare soprattutto quelle tendenze che sono un’estrinsecazione della sua “mascolinità” psicologica: chi lo obbliga è la società, in primo luogo tramite la famiglia” sulla base delle “forme storiche contingenti e mutilate della virilità e della femminilità che… si reggono sulla soggezione-repressione delle donne, sull’estraneazione dell’essere umano da sé sulla negazione della comunità umana”; più oltre l’autore stigmatizza il fatto che “il padre rifiuta contatti erotici aperti con il figlio (il quale invece desidera “indifferenziatamente” e quindi desidera anche il padre), così come gli altri maschi adulti, in forza del tabù antipederastia, rifiutano rapporti sessuali con il bambino”. Secondo Mieli, l’attrazione dei maschi verso le donne è dovuta al fatto che esse “incarnano proprio quella femminilità che egli ha negato in sé”, e il rapporto del bambino con la madre, essendo represso dal divieto di pederastia, “lascia una traccia nefasta nella vita (erotica) di ciascuno”; l’atteggiamento eterosessuale, nell’opera di Mieli è costantemente visto come radicalmente sbagliato perché da un lato nega la parte omosessuale del maschio e dall’altro misconosce la donna per quello che è cercando in essa, invece, la propria parte femminile rimossa: “l’eterosessualità è essenzialmente reazionaria poiché… perpetua il maschio fallocrate, quel prototipo di maschio fascista… Gli omosessuali rivoluzionari rifiutano l’eterosessualità in quanto Norma, base della famiglia…” al punto che “[è] auspicabile uno sciopero sessuale ad oltranza delle donne nei confronti dei maschi etero e la creazione di nuovi rapporti totalizzanti tra donne” (cap. V, 4) e “l’amore eterosessuale è negazione della donna” (VI, 6); quanto alla riproduzione Mieli si associa a quanti definiscono “fallocentrica l’assolutizzazione del modo di riproduzione attuale”, affermando che “non serve parlare di fecondazione artificiale… perché è assai difficile immaginare quali grandiose conseguenze deriveranno dalla liberazione delle donne e dell’Eros” (cap. VI, 5);
nel capitolo I, 5, “Gli psico-nazisti”, Mieli condanna medici e psicologi che danno un giudizio negativo sull’omosessualità, ma anche quelli che “distinguono i diversi tipi di omosessualità a seconda dell’età dell’oggetto amoroso”, parlando di pedofilia e pederastia; al capitolo III, 2 Mieli non manca di affermare che <<l’”amico del cuore” dell’infanzia e dell’adolescenza è in realtà “oggetto” di desiderio in senso lato e quindi (anche) sessuale>>;
la centralità del bambino nelle teorie di Mario Mieli è autorevolmente rilevata anche da Tim Dean, professore all’Università di Buffalo, cui l’editrice Feltrinelli ha affidato la redazione dell’appendice all’edizione del 2002, il quale in essa scrive: «Nel processo politico di ristrutturazione della società (…) Mieli non esita a includere nel suo elenco di esperienze redentive la pedofilia, la necrofilia e la coprofagia… la corporeità umana entra liberamente in relazioni egualitarie multiple con tutti gli esseri della terra, inclusi “i bambini e i nuovi arrivati di ogni tipo, corpi defunti, animali, piante, cose” annullando “democraticamente” ogni differenza non solo tra gli esseri umani ma anche tra le specie»;
al capitolo III, 8 si sistema anche la religione: “L’amore per Dio e il timore di Dio sono il risultato nevrotico di un amore per i genitori censurato dal tabù dell’incesto e da quello antiomosessuale… il desiderio erotico del bimbo per il padre, il desiderio della figlia per la madre, tutto ciò si trasforma nevroticamente in adorazione di Dio”, mentre “l’esperienza magica dell’universo recondito… il conosci te stesso passano necessariamente attraverso l’omosessualità manifesta”.
gli stessi titoli dei capitoli di Elementi di critica omosessuale, illustrano questa ideologia, ad esempio “Il desiderio omosessuale è universale”, “Il dogma della procreazione”, “La messinscena dell’”amore””, “I maschi eterosessuali ovvero le criptochecche”, “Le eterochecche”, “Ipocrisia del maschio eterosessuale”, “L’omosessualità spacciata per eterosessualità”, “L’assolutizzazione della genitalità, ovvero l’idiotismo eterosessuale”;
ad ogni buon conto l’opera finisce con dieci conclusioni riassuntive del suo contenuto, tra le quali queste: “1) La liberazione dell’Eros e l’emancipazione del genere umano passano necessariamente attraverso la liberazione dell’omoerotismo che comprende… l’espressione concreta della componente omoerotica del desiderio da parte di tutti gli esseri umani… 3) … non esisteranno più etero o omosessuali ma esseri umani polisessuali… 8) il crollo del sistema fallocentrico comporta il crollo del sistema capitalistico che si regge sulla struttura maschilista-eterosessuale della società… Il proletariato rivoluzionario e il movimento delle donne rivoluzionarie sono due facce del partito comunista-comunità umana di cui il movimento degli omosessuali rivoluzionari è il culo… 9) …”Non possiamo raffigurarci l’importanza del contributo fornito alla rivoluzione e all’emancipazione umana dalla liberazione progressiva del sadismo, del masochismo, della pederastia propriamente detta, della gerontofilia, della necrofilia, della zooerastia, dell’autoerotismo, del feticismo, della scatologia, dell’urofilia, dell’esibizionismo del voyeurismo ecc. se non muovendo in prima persona alla disinibizione e alla concreta espressione di tali tendenze”… e infine “non possiamo evitare di riconoscere in coloro che sono… transessuali… l’unica espressione contemporanea e concreta… della ‘miracolosa’ ampiezza e portata del desiderio dell’Eros”;
la pedofilia e la pederastia sono dunque parte essenziale del pensiero di Mario Mieli, all’interno di un quadro dove, così come l’omosessualità e gli altri comportamenti citati, non costituiscono comportamenti da tollerare o da comprendere, ma un aspetto indispensabile all’emancipazione dell’individuo e della società; se si tolgono questi assunti dall’opera del “filosofo” scomparso non resta quasi nulla-;
quali dei principi del pensiero di Mario Mieli si ritengono utili all’attività del MIUR e dell’UNAR;
quali proposte del Circolo culturale Mario Mieli sono state recepite nei documenti prodotti dall’UNAR destinati alle pubbliche istituzioni e in particolare a quelle scolastiche;
se ritenga opportuno l’accreditamento presso il MIUR, in qualità di ente di formazione, del Circolo culturale intitolato a Mario Mieli, anche in considerazione del fatto che l’intellettuale scomparso esortava alle più stravaganti pratiche sessuali, più d’una delle quali proibite dalla legge;
se l’UNAR conosce l’opera di Mario Mieli;
se non ritenga opportuno accertare se altre associazioni che fanno parte del Gruppo nazionale di lavoro dell’UNAR condividono le teorie di Mario Mieli su individuo, sessualità e in particolare sull’infanzia;
se non ritiene doveroso cancellare il Circolo Culturale Mario Mieli, intitolato ad un aperto sostenitore della pedofilia, dall’elenco degli organismi/LGBT consulenti dell’UNAR.
Sen. Giovanardi
Sen. Malan
Sen. Gasparri
Sen. Formigoni
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Crescere un bambino con un senso equilibrato della propria identità e della propria sensualità e’, a quanto pare, l’esatto contrario di quello che vorrebbero fare le associazioni Lgbt. Molti di loro, sempre a quanto pare, li desiderano con egoismo ed ossessione… Non credo possano essere per loro dei bravi insegnanti. Ognuno ha le sue parti oscure, negative, da conbattere ogni giorno, ma, banalmente, se qualcuno deve combattere un desiderio sessuale verso dei bambini e’, senza ombra di dubbio, meglio che i bambini NON li frequenti.
Se poi consideriamo quelli che, invece di contrastare la loro perversione, la giustificano con argomentazioni scellerate, promuovendole nelle scuole… Questi devono, a maggior ragione, essere tenuti lontanissimi dai nostri figli.
Ecco questo è il classico commento omofobo imbevuto di pregiudizi!!!!! Non sai neppure di cosa parli e basta con questa ossessione che nelle scuole si farebbero fare cose oscene ai bambino. Sono palle belle e buone che vi siete inventati a vostro uso e consumo!
Tu invece stai negando l’evidenza, la verità … E te stesso.
Egoisti, purtroppo lo siamo un po’ tutti, ma le persone che vogliono essere buone tentano di contrastare il loro egoismo, non di assecondarlo senza limiti… Chi è imbevuto di egoismo e di odio porta se stesso a rovinarsi e qualche volta trascina con sé anche i suoi vicini e chiunque ascolti i suoi insegnamenti.
Chi non crede in niente se non nel suo godimento e chi del godimento ne fa uno degli scopi fondamentali della sua vita e’ un buon candidato a
diventare come Nerone, Stalin , Hitler, nel suo piccolo mondo di perenne insoddisfazione che si tramuta in odio e violenza verso le stesse cose e le stesse persone che potrebbero aiutarlo a ritrovare un po’ di felicità.
La verità per queste persone non ha più importanza… Gli altri non hanno più importanza se non nella misura in cui soddisfano i propri desideri, i propri vizi.
E’ vero, delle persone di questo genere non ci si può fidare.
La vera intolleranza è apostrofare di omofobia ogni punto di vista diverso. Bisogna per forza, per essere “giusti”, ossequiare pedissequamente ogni oscenità pseudoscientifica proposta dalla gentaglia a cui sei servilmente accodata.
Che la scuola diventerà sede d’oscenità, nei vostri programmi, lo dimostrano i maniacali corsi a partire da quattro anni, la messa a punto di fiabe pervertire e peluche a forma di organi sessuali.
TI saluto imbrogliona cronica e senza vergogna.
Gian Paoli Galassi
non c’è relazione tra Freud (nel quale il concetto di polimorfo e perverso lo inserisce in un quadro di sviluppo “naturale” in 5 fasi … quindi il bambino sano non resta polimorfo e perverso) e quello che dice Mieli (che ha altre cose in testa)
Conseguentemente non c’è nulla nella cultura che ci conduce necessariamente a Mario Mieli.
Buon viaggio anche a te
E’ sempre facile fare dei distinguo che ci permettono di tenere le nostre coscienze al sicuro. La fase polimorfa sarebbe solo una fase. E come il ricordo di qualcosa che abbiamo vissuto non condiziona quello che siamo nel presente? In fondo Julia Kristeva parla di fase schizofrenica del bambino, credete se questo è vero che gli adulti ‘sani’ non siano fondamentalmente schizofrenici in ricordo di quanto abbiano vissuto? Pensate di essere ‘salvi’ dal ‘male’? Io non credo, solo che la società ci aiuta con discorsi socialmente condivisi a rimuovere tutto ciò che sa di perversione e schizofrenia. Ci parliamo addosso in continuazione, basterebbe una giornata di silenzio e solitudine per far riemergere tutto ciò che siamo con veemenza. Per questo preferiamo il vivere sociale. Lo preferiamo a scapito di noi stessi, perché quel ‘male’, quel dolore ci appartiene. Solo riappropriandocene saremo noi stessi. Nessun dio può aiutarci in questo viaggio verso la nostra essenza. Ma la società ci vieta questo viaggio interiore, nel nostro dolore. Ci chiede di ‘crescere’. Io non ho mai letto Mario Mieli (lo farò probabilmente in futuro) ma il suo richiamo alla sessualità infantile va esattamente in questa direzione: ricordarci quanto fa male essere uomini, e quanto è più facile farsi consolare dai tabù sociali. Io per me ricordo quanto fosse sessuata la mia infanzia, e non me ne scandalizzo affatto! Anzi è proprio in virtù di quei ricordi che la società fatica a manipolarmi. Buon viaggio interiore a tutt*.
Dopo lo sfoggio di questo pistolotto intellettualoide, ci sapresti enfin dire se sei d’accordo con Mario Mieli, in merito (almeno) alla pedofilia? Sai, di questo si parlava…
Quale sarebbe il pistolotto intellettuale? Oh scusa, non ho parlato di preghiera ma di psicologia. Peccato che tutti abbiamo un lato oscuro, e se non ce ne occupiamo questo prende il sopravvento alla cazzo. Un po’ come avviene ad alcuni protagonisti dell’ultimo libro di Saviano ZeroZeroZero (la teoria dell’infelicità). Guardati su youtube la presentazione del libro alla Feltrinelli di Roma. Per quanto riguarda Mieli. Ho già detto una cosa che ti è sfuggita. Sono d’accordo con Mieli sul fatto che i bambini siano sessuati. Io me lo ricordo benissimo com’ero da bambino, non ero per niente un angelo privo di pulsioni. Fare l’amore con un bambino può significare tante cose. Io lavoro con tre donne a un progetto teatrale, e una di loro mi dice spesso che noi facciamo l’amore quando lavoriamo assieme, o che lei certe volte che è sul palco sente che sta facendo l’amore col pubblico. Sarà troppo intellettuale anche la mia amica? Oppure pedofila?
Chiamala psicologia. Penso che vuoi fare il funambolo.
O idrovora?
Bè, dato che ti presenti “arcobalenato “, sei bello che manipolato !
Pensiero unico a tutta birra !
D’altra parte è proprio in una infanzia difficile, in cui qualcosa non è andato nel verso giusto, che nascono certe problematiche sessuali e negli interventi ne abbiamo continue conferme.
Diciamo che, dopo quello che hai scritto, eviterei che tu rimanga solo con dei bambini.
Sai com’è.
Nel frattempo evitiamo che chi si richiama ad un noto pedofilo, e ideologo della pedofilia , sia consulente di attività scolastiche, che ne dici ?
Belli questi giudizi su quello che sarei. Ovviamente quando qualcuno non collima con la vostra visione del mondo deve avere dei problemi. Strano che le donne che mi frequentano mi abbraccino spesso. Che dici, saranno perverse o problematiche anche loro? O forse sono le persone come te ad avere un concetto di ‘normalità’ molto ristretto, e con cui mi sono sempre trovato in disaccordo. Su Mieli ho risposto nel commento precedente.
Gian Paolo Galassi.
Sei partito con il chiamare in causa Freud che ” l’essere umano nasce polimorfo e perverso” . Cosa in parte vera, solo che Freud riteneva che lo sviluppo naturale portasse ad una fase genitale. Ma mi sembra che trascuri che Freud, difronte alla frase di Mieli riportata sopra, avrebbe provveduto direttamente a mettergli una camicia di forza. Perché?
Poi sottolinei l’aspetto dell’uomo in un possibile viaggio interiore arrivi a certe conclusioni. Io ritengo l’esatto contrario, che l’uomo solo con se stesso ha cercato gli altri ed ha creato civiltà. Ed ha cercato Dio.
Ma in ogni caso, piaccia o no, la cosa più interessante e che non dovresti eludere la domanda cruciale di Sebastiano: fare sesso con un bambino, magari secondo i crismi stabiliti dall’APA che distingue tra abuso, e non, in base a come si “tocca”, tra consapevolezza o meno dei bambini (“consapevolezza” che, ricordiamolo, può essere educata a partire dai 4 anni con apposi corsi all’asilo) è lecito per te?
Io non faccio misteri: sono convinto che i movimenti omosessualisti sono vicini alla pedofilia. Esistono indizi gravi e concordanti. Credo che non venga detto esplicitamente solo per una questione di tempi che non sono maturi. Ma, ripeto: provvedendo alla giusta educazione dei “bambini” (i famosi “corsi”), la giusta definizione di “abuso” (certificata scientificamente con autorevoli studiL) ed un abile propaganda mediatica … il desiderio, ancora una volta, diventa diritto.
Gian Paolo Galassi.
Scusa i tanti errori, ma sono ridotto, espropriato dai miei figli dal pc, al piccolo tablet . Spero che comunque sia chiaro cosa ti si chiede.
Guarda, abbraccia o fatti abbracciare da chi ti pare, ma dopo quello che hai scritto TU, consiglierei a qualunque genitore di non farti abbracciare da dei bambini.
Ho solo ripreso quello che hai detto tu , che non sei manipolabile…uno che si presenta arcobalenato e dice di non essere manipolabile , capirai !
Si presenta rivestito di pensiero unico , più manipolato di così !
Scusa, eh, se posso permettermi di risponderti a tono.
Non è che uno si presenta pieno di sicumera , pieno di se stesso e gli altri sono tutti dei poveracci, scrivendo la roba che hai scritto TU, e pretende pure l’applauso !
Chi giustifica la pedofilia coi paroloni si meriterebbe piuttosto una denuncia.
Di sicuro, non di fare consulenze per la scuola !
Se ti ha sconvolto così tanto quello che ti ho scritto vuol dire che ho colpito nel segno. Nella solitudine si possono scrivere poesie, elaborare progetti, sentirsi schiudere sentimenti teneri, aprirsi gli abissi. Voi avete bisogno della socialità (e di un modello di società, quella cattolico-borghese, e solo quella) per nascondere a voi stessi tutte queste cose. Il vostro tanto citato Pasolini, quando vi fa comodo perché era anche cristiano, credete che scrivesse dopo aver passato le proprie giornate in famiglie come quelle che promuovete voi? No è dalla sorgente dell’essere solitario che sono scaturite le sue poesie, i suoi scritti,le sue prese di posizione. Lui a differenza di te non ha avuto paura. Io mi sono limitato a questo, voi mi avete parlato di infermiere e di malattie mentali. Fa paura l’uomo solo, eh? Buona continuazione. Mi raccomando, sempre in gruppo, sempre a progettare il Mondo Nuovo. Quello alienante.
Gian Paolo Galasi
Non hai sconvolto nessuno, ti prego: piedi a terra.
L’alienazione è un’altra cosa…lascia perdere.
Ti hanno fatto una domanda: E’ chiara, non è difficile. Poi saluti e ci dai la buona continuazione.
Ti rinfresco la memoria su Mieli (dato che non hai letto ma sei partito a tutelarlo legandolo a Freud):
«Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica ».
PS: poi se vuoi fare emergere che sei un raffinato intellettuale, le occasioni non mancheranno. Io ne dubito su le tue qualità, ma rispetto ciò che ti senti.
Prego …la risposta alla domanda … dai forza.
Io dubito sulle tue qualità*
Vediamo se si riesce a farti capire un paio di cosette elementari:
1) l’articolo di questa pagina parla dell’UNAR (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) che chiede di accreditare come ente di formazione il “Circolo Mario Mieli”
2) nello stesso articolo si fa notare che tal signor Mario Mieli non è esattamente una presentabilissima persona, giacché in numerosi suoi scritti ha giustificato e sollecitato, esplicitamente e con linguaggio inequivocabile, la pedofilia e la pederastia (oltre ad altre porcherie in ordine sparso);
3) dici: “Su Mieli ho risposto nel commento precedente”. Ora, nel tuo commento precedente hai scritto: “Io non ho mai letto Mario Mieli (lo farò probabilmente in futuro) ma il suo richiamo alla sessualità infantile va esattamente in questa direzione: ricordarci quanto fa male essere uomini, e quanto è più facile farsi consolare dai tabù sociali”.
Di conseguenza se ne deduce che:
a) secondo te Mieli (del quale ti rifiuti di commentare persino i virgolettati riportati delle sue deliranti affermazioni), nei suoi scritti aveva finalità apprezzabili, che genericamente e generosamente annacqui con quel “ricordarci quanto fa male essere uomini” (frasetta generica, ma mi pare che lui abbia detto ben altro e di ben più pesante);
b) equipari la pedofilia e la pederastia a semplici “tabù sociali”, figli superabili di un “concetto ristretto di normalità”.
Siccome potrei non aver capito bene, al dunque: sei d’accordo con quanto afferma Mieli su pedofilia e pederastia? O hai troppa difficoltà a rispondere senza giraci intorno?
Guarda che le donne che ti abbracciano spesso potrebbero essere delle infermiere che cercano di curare i tuoi problemi. È facile riconoscerle, generalmente sono vestite di bianco o di verde o di azzurro pastello, sono comunque distinguibili dal tipico grembiule e dal tesserino della struttura sanitaria per cui lavorano che generalmente portano appeso al grembiule stesso. Nel tuo caso forse si tratta di una clinica di igiene mentale
Caro Unafides
Non so dove nel 2015, hai visto infermiere con il tipico grembiule che si portava almeno 20 anni fa e comunque ti rendo noto che a norma di legge le Cliniche di igiene mentale, alias nome edulcorato con cui si vorrebbe sostituire i manicomi, a norma di legge non dovrebbero esistere più e invece dovrebbero già da più di 30 anni essere state sostituite con i Centri di salute mentale, strutture aperte che accolgono volontariamente persone con disagio mentale per brevissimi periodi legati a riacutizzazioni. In ogni caso il personale tutto, medici, infermieri e personale di supporto lavorano in borghese non con qualsivoglia divisa proprio per evitare che l’idea di trovarsi in una struttura sanitaria non ricordi al malato l’istituzione manicomio fonte stessa di disagio mentale. Bastiglia docet
Errore da tastiera: Basaglia dovete e non Bastiglia docet
Aggiungo per tua cultura che comunque in sanità dal 1974 oltre alle infermiere, esistono anche gli infermieri i quali dubito che nessuno li abbia mai visti con un grembiule e magari con quelle meravigliose cuffie che portavano in un passato per fortuna remoto le suore. E tra l’altro è proprio il caso di dire che ringraziando il cielo o il Signore se preferisci, le suore sono state messe quasi completamente al bando nella sanità pubblica e questo grazie alla legge Mariotti del 68 che ha requisito le strutture sanitarie dalla mano lunga della Santa Sede.
Xyzwk
Hai un infermiere affianco, che ti segue a vista, grazie che hai tutta questa cultura. Spero che i “Centri di salute mentale” migliorino e ti siano di aiuto.
La legge Mariotti fortunatamente non ha affiancato alle strutture sanitarie la mano lunga di schizzo-necrofili-xywz (con nick collaterali). Una fortuna che non ha portato a incrementare nelle corsie degli ospedali i numeri dei suicidi tra i pazienti.
Forse è sfuggito il senso ironico e allegorico del mio intervento. A tuo vantaggio va la cosa che in effetti non ci sarebbe niente di ironico in una persona che difende e promuove il sesso con dei bambini. Mea culpa, non farò più ironia su un argomento così serio, ci sarebbe da fare però una disamina sul perché uno stato “civile” non difenda i propri figli dai continui attacchi dei Mario Mieli e Aldo Busi di turno. Esisterebbe l’apologia di reato, quindi sarebbero perseguibili per legge coloro che promuovono un crimine, come la pedofilia, eppure personaggi come il tuo amico qui sopra possono dire la loro mentre con la promulgazione della legge scalfarotto saranno perseguibili coloro che fanno presente l’esecrabilità di un crimine che sempre più circoli intellettuali cercano di coprire
A me sarà sfuggita la tua ironia che peró permettimi denota comunque una qualche forma stereotipata dell’infermiera tipica dell’immaginario collettivo più tradizionalista. Sul lavoro di cura che tipicamente è stato fino al 74 appannaggio solo delle donne si fa facilmente ironia. Non credo che avresti fatto lo stesso ironizzando per esempio sui medici che invece solo di recente sono stati raggiunti numericamente dalle donne medico. Eppure sono entrambe le categorie oggi riconosciute come composte da professionisti ma si continua a considerare il lavoro degli infermieri come “caritatevole” non come competente nel suo campo specifico.
Magari tu non pensi questo, me lo auguro vivamente, ma credimi questo atteggiamento è figlio della cultura cattolica che aveva delegato questi compiti considerati di “maternage” guarda caso unicamente alle donne e possibilmente religiose a cui naturalmente veniva affiancata la figura del medico che rappresentava l’autorità spesso anche al di là delle sue competenze specifiche e che ovviamente di infermieristica come la si intende oggi scientificamente non ne capiva nulla.
Per quanto riguarda la tua affermazione che io avrei suffragato le teorie di Mieli del quale personaggio non ho mai letto neanche una parola e del quale, la prima volta in cui ne ho sentito parlare da voi, l’ho scambiato per Paolo Mieli, l’unico Mieli che conoscevo, non capisco a cui ti riferisci. Dove io avrei fatto affermazioni in suo favore?
Xyzwk
Smettila di farneticare con gli stereotipi… smettila… vai a dormire. Era ironia, a te è sfuggita per via del tuo mortorio interiore.
Tu sei uno stereotipo: quello della femminista , che diventa femminista perché fallita come donna.
No hai letto una parola di Mieli…non ne hai bisogno… provenite dallo stesso posto.
PS: Si capisce che preferisci deviare il discorso rispetto all’argomento dell’articolo. Lo fai sempre, tu che ami il dialogo. Falsa e senza vergogna.
X….k . Erano suore quelle che assistevano Eluana, ma in questo caso non sono state eliminate le suore.
Triste, ma vero. E’ la verità, che a te piace tanto, e che tu metteresti sotto la bandiera della libertà: non è così?
Forse, dato il nick, confonde le infermiere con le suorine di bianco vestite????
Sig.ra giovanna ma un minimo senso del ridicolo non sarebbe il caso di considerarlo?
Additare altri di pensiero unico quando lei propende evidentemente verso quello ideologico di stampo confessionale che inviperito per i continui smataffloni che prende dalla realtà dei fatti si arrampica sugli specchi cercando di inventarsi questi assurdi parallelismi tra pedofilia e omosessualità (due cose che possono essere legate solo nelke mente devotamente ideologizzate di alcuni).
Comunque su una cosina ha ragione…tuteliamo i bambini e le vittime di pedofilia.
Ad esempio le tantissime vittime che hanno subito questa violenza da raprresentanti di confessioni religiose (la cronaca ne è piena)
Caro Paolo,
è da molto tempo che sei assente. Constato con non molta sofferenza 🙂 che continui a non capire una minchia di quello che scrivi. Pensavo che una cura ricostituente a base di fosforo, che si trova (mi dicono) nel pesce, ti avrebbe aiutato. Te lo avevo consigliato, ma non mi ascolti, … pazienza.
Io non ho fatto un parallelismo tra omosessualità e pedofilia. Credo solo che esista una sinergia tra movimenti omosessualisti e quelli pedofili. Facilmente dimostrabili …ma non è argomento per te.
Sul “pensiero unico” per come lo attribuisci tu, con il tuo inconfondibile paaponziponzipò , vale quanto detto sul non capire un emerito “membro” (rileggi l’inizio del post).
Caro Paolo,
devo fare ammenda. Temo che il mio innocente consiglio medico, da parte di malevoli, possa essere interpretato come un volgare doppio senso. Ed entrambi, lo sappiamo, detestiamo la volgarità. Quindi togli il pesce e considera solo le pastiglie che si vendono in farmacia. Non sono naturali, ma dicono che fanno bene.
Toni, al volo, con dispositivo mobile !
Ho fatto caso che Paolo c’è SOLO quando e dove c’è il multi-nick horror e non risponde MAI a nessuna domanda.
Si limita a ripetere sempre la stessa frasetta, declinata tantissime volte dal multi-nick horror , con altre parole, ma il concetto è quello: religione come fantasia e pedofilia del clero.
Non ci crederai, ma visto l’argomento ero SICURA che “paolo” avrebbe fatto capolino.
Evidentemente a “lui” è stato assegnato questo compito e questo unico argomento.
Giovanna, incredibile!
Gian Paolo, fai un sorriso ogni tanto!
Aspettate, aspettate…
Adesso arriverà il grande intellettuale che ci indicherà gli “studi autorevoli dell’APA” e ci dirà come e perché Mario Mieli non c’entra, e poi non ne sa nulla e infine non gliene importa una pippa…
questo ed altri scempi (immigrazione selvaggia di infimo livello, per es.) sono il risultato dell’aver sostenuto politicamente per anni le sinistre col relativo codazzo di buonisti, relativisti, immigrazionisti ed altri soggettoni. Certo, la destra, quella vera è il “male” e allora tutti a votare questi psicopatici pro gay, pro immigrati ecc ecc. Di cosa vi lamentate allora.
Come hanno persone favorevoli alla pedofilia ad arrivare in posizioni di potere e chi ce li ha fatti arrivare?
Perché la pedofilia è così ben considerata nel mondo delle associazioni Lgbt?
Ci sono dei legami tra omosessualità e pedofilia?
Perché certi praticanti spinti dell’omosessualita’ e persone favorevoli alla pedofilia vogliono formare sessualmente e direttamente i bambini, secondo il loro modo di vedere la sensualità: pederastia e pedofilia?
Persone depravate e favorevoli alla pedofilia decideranno il futuro dei nostri bambini, addestrandoli come animali a usare il proprio corpo e quello degli altri come degli oggetti da cui estrarre godimento?
Esiste ancora in quelle persone e in quelle che le favoriscono un barlume di coscienza?
Ce li facciamo arrivare noi con i nostri voti alle elezioni politiche…
Negli USA il John Jay College ha elaborato uno studio sugli abusi sessuali dei preti cattolici statunitensi. Lo studio è molto approfondito , analizza oltre 10.000 casi su un periodo di oltre 50 anni.
Dallo studio è emerso che oltre l’80% dei casi di pedofilia riguardava maschi, ossia si trattava di rapporti omosessuali.
Il rapporto sollevò l’indignazione di varie associazioni lgbt.
È un’assurdità incredibile, tipica della scuola pubblica italiana. Sarebbe come interpellare un circolo ricreativo intitolato ad Eichmann per insegnare agli studenti la Shoa
Beh, da orgogliosa criptochecca quale sono, non posso che manifestare il mio appoggio ai senatori in oggetto. Gli urofili e coprofagi mandiamoli a raccogliere la spazzatura, a Roma ce n’è un gran bisogno.