Usa, marijuana. Consumi e abusi raddoppiati in dieci anni: «Colpa delle leggi»

Di Leone Grotti
23 Ottobre 2015
I dati sono stati diffusi da uno studio pubblicato sulla rivista mensile della più grande associazione di medici americani: il 10 per cento della popolazione (22 milioni di persone) si droga

Negli Stati Uniti 22 milioni di persone, pari al 10 per cento della popolazione, fanno uso di marijuana e circa uno su tre, cioè 6 milioni e 850 mila persone, ne abusa o ne è dipendente. Lo rivela uno studio pubblicato su Jama Psiychiatry, rivista mensile diffusa dall’Ama, la più grande associazione di medici americani. I dati potrebbero anche essere superiori, ma lo studio riguarda solo la popolazione maggiorenne, fa notare l’Associated Press.

DUE SONDAGGI. Gli autori hanno paragonato i risultati di due importanti sondaggi sullo stesso tema, condotti a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, e realizzati con interviste faccia a faccia. Sono state dunque messe a confronto le 43.093 interviste del National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions fatte nel 2002-2003 e le 36.309 del National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions fatte nel 2012-2013.

CONSUMO RADDOPPIATO. Nel giro di dieci anni, è il risultato, il consumo di marijuana è più che raddoppiato tra la popolazione americana passando dal 4,1% del 2002 al 9,5% del 2012. Inoltre, il consumo della droga è aumentato soprattutto nelle classi più povere della popolazione, in particolare tra i neri e gli ispanici. Anche l’abuso e la dipendenza sono raddoppiati passando dall’1,5% al 2,9%, a causa dell’aumento della popolazione che fa uso della droga.

LA RESPONSABILITÀ DELLE LEGGI. Per spiegare una simile crescita, lo studio fa notare come «negli Stati Uniti le leggi sull’uso della marijuana stiano cambiando. Ora 23 Stati la permettono per uso medico ed è stato registrato che negli Stati con leggi simili il consumo di marijuana è più alto che negli altri. Quattro di questi Stati hanno anche legalizzato la marijuana per uso ricreativo».

«MARIJUANA PERICOLOSA». Secondo gli autori, le nuove leggi sono alla base sia dell’aumento del consumo di marijuana sia di un cambiamento di mentalità verso la droga che di una minore percezione dei rischi: «Sempre meno americani percepiscono che la marijuana è pericolosa, nonostante diversi studi abbiano mostrato che la marijuana è legata a: degrado cognitivo, handicap psicosociali, incidenti stradali, ricoveri al pronto soccorso, sintomi psichiatrici, bassa qualità della vita, uso di altre droghe, sindrome da astinenza da cannabis e rischi di dipendenza. Inoltre, l’abuso della (o la dipendenza dalla) marijiuana sono associati a ossessioni e disabilità, e rappresentano di conseguenza un pericolo per la salute pubblica».

NO ALLA LEGALIZZAZIONE. Anche per questo lo studio specifica che «educare ai rischi dell’uso di marijuana, presentando argomenti in modo ragionevole ed equilibrato, è sempre più importante per contrastare l’idea pubblica che la marijuana non sia pericolosa». Con queste premesse, è scontata la conclusione finale: «Molte persone negli Stati Uniti pensano che sia giunta l’ora di smettere di proibire l’uso ricreativo della marijuana, ma questo studio, così come tanti altri, suggerisce cautela».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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16 commenti

  1. Loris

    Intanto grazie a Tempi per questi articoli, difficilmente reperibili negli altri organi di stampa asserviti al regime PD che schiaccia l’Italia.
    Poi, prego di inviare queste notizie ai vertici PD (Renzi su tutti) e 5S, che in tema di liberalizzazione delle droghe stanno studiando come rendere drogati il 10% dei nostri figli.

  2. GD

    Vuoto interiore e vuoto esterno anche. Qualsiasi alterazione delle proprie facoltà percettive perché deve essere così agognata, e non soltanto dai giovani, anziché temuta? Quale il disagio di stare con sé stessi ? Sono domande quasi inutili, da decenni le risposte variano o non ci sono per niente. Pure, le leggi possono poco: direttamente o indirettamente quanti di noi hanno perso amici, parenti etc ( magari loro stessi) in vigente proibizionismo di legge ?
    C’è un motore economico potente che se ne frega delle leggi, non le teme minimamente.

  3. Menelik

    Che chi usa farsi le canne, a parte la sbruffoneria con cui tenta invano di coprire il suo vuoto di personalità e carattere, sia soggetto ad uno stato di degrado cognitivo come si afferma nel penultimo paragrafo, lo vediamo tutti gli anni a scuola.
    Chi si fa diventa quello che gli Inglesi chiamano dei “drop out”, persone in cui le tappe normali del processo evolutivo vengono alterate.
    Queste persone di solito abbandonano la scuola dopo un certo tempo perché non riescono più a seguirla.
    Io vedo che la loro mente va avanti a compartimenti stagni, non riescono a fare le connessioni, ad applicare le formule generali ad un caso reale, non so se mi sono spiegazzato.

    1. SUSANNA ROLLI

      Ti spiegazzi sempre molto bene!, ti avevo risposto giorni fa ma non è comparso, pazienza..Se ti spiegazzi sempre così andiamo bene,via!

  4. Diego

    Ma se la legalizzazione é avvenuta solo da pochissimo tempo, come fa ad essere colpa delle leggi? Gli Usa sono la patria del proibizionismo ma non hanno le fette di prosciutto sugli occhi e si sono resi conto che ha fallito miseramente. Infatti il consumo é maggiore nei paesi dove le leggi sono più dure, Italia e Francia su tutti, specialmente tra i piu giovani. In Olanda i ragazzi tra i 14 e i 19 che ne fanno uso sono il 4% da noi il 19%. E questi sono dati, sono numeri.

    1. Menelik

      Da noi sarebbe il 19, cioè uno su cinque, ed in Olanda, riconosciuta il supermarket della droga su suolo europeo, solo il 4 ?????????????????
      MA VA LA’ !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      In Olanda non ci sarebbe la mala che c’è in Italia, lo spaccio delle altre sarebbe ridotto al minimo, a livelli più che accettabili e chissà quante altre invenzioni vi inventate pur di sdoganare quelle robe.
      Che l’Olanda sia un crocevia delle droghe (LE DROGHE AL PLURALE !!!) ormai nessuno lo nega più senza farsi fischiare.
      Credo anche sia l’unica o una delle uniche nazioni europee dove ha fatto una fugace apparizione il Krokodyl.
      Oltre ad essere il supermarket europeo delle sintetiche, e questo nonostante gli smart e i coffeeshops dove la cannabis è solo una delle droghe disponibili apertamente.

  5. ecco le risposte che verranno: “Lo studio non è autorevole…”, “nessuno è mai morto per una canna…”, “…non sei costretto a fumare…”, “… se leggi la tal frase in tal contesto non significa che la canna faccia male…”, “…bigotti…”, “…è l’unico sistema per fermare la mafia…”, “…io fumo da anni e sto benissimo…” e bla bla e bla bla. Tutto pur di non incrociare lo sguardo con la realtà ed il vuoto interiore, come già detto giustamente da Susanna.

    1. SUSANNA ROLLI

      Aleudin, dallo stile inconfindibile!..ma va’, inconfondibile!

  6. Emanuele

    …che poi, la cosa curiosa è che da anni si fanno giustamente campagne contro il fumo di tabacco, visti gli effetti negativi sulla salute. Invece, fumare spinelli, ossia un mix di hashish e tabacco o marijuana in involucri di carta incollata, senza filtro , pare faccia bene… Tumori, asma, raucedine, tosse, malattie cardiovascolari, etc, tutto sparito?

    1. Luca

      La cosa ancor più curiosa, è che ci sia così tanta (giusta) attenzione per i danni sociali causati dalla marijuana e così poca per quelli (infinitamente maggiori) causati dall’alcool.
      Abbiamo paura dei “fumati” e ci stanno bene gli alcolizzati?
      Mi sembra una posizione un tantino “strabica”, se mi passate l’espressione.

      1. Menelik

        Sull’alcool non temere, che in pressoché tutte le scuole superiori si tengono progetti di vario genere per mettere in guardia i ragazzi dall’alcolismo ed il tabagismo.
        E in alcuni di questi progetti si presentano testimonianze drammatiche, di gente ridotta male che ci mette la faccia per tentare di convincere i giovani che usare quelle robe tute, a prescindere dallo stato legale, vuol dire gettarsi la zappa sui piedi da sé in età giovane.
        La vita è piena di opportunità per un adolescente, e chi se le brucia così presto si condanna con le sue mani ad una vita scialba, povera mentalmente, in bianco e nero.

        1. Luca

          I progetti nelle scuole vanno benissimo, ma mi sembra un po’ pochino.
          Se pensiamo che sia giusto mantenere illegale la cannabis perchè fa male, a maggior ragione dovremmo batterci per rendere illegale l’alcool, che fa peggio.

  7. SUSANNA ROLLI

    Colpa delle leggi?
    No, colpa del vuoto interiore (qualcosa ci dovrai pur mettere per “tapapre” il buco!!)

    1. SUSANNA ROLLI

      Tappare, mannaggialafretta!

      1. Giovanni

        meno male, avevo già aperto il vocabolario per cercare “tapapre”

        1. SUSANNA ROLLI

          Giovanni, se fai l’elenco di tutti i vocaboli da me coniati in questo sito- per errore, ovviamente- vien fuori un vocabolario che non avresti mai immaginato!

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