
Questo è l’utero in affitto. Il tragico caso del “figlio-non figlio” di Sherri Shepherd

Mentre si sprecano le ondate di felicitazioni per Tobia, cioè l’indifeso essere umano nato per soddisfare il capriccio di due adulti del medesimo sesso che hanno confuso il desiderio con il diritto e si sono mostrati più preoccupati di rivendicare un presunto diritto al figlio tramite le tecniche antigiuridiche della maternità surrogata piuttosto che tutelare i diritti del figlio (per esempio quelli legati al diritto di ogni essere umano di avere un padre e una madre), giungono cupe come le nubi all’orizzonte le notizie intorno al caso giudiziario della nota attrice americana Sherri Shepherd (da ora S.S.).
S.S. si è sposata con il marito L.S. nell’agosto del 2011 contattando una agenzia del New Jersey nel 2012 per usufruire dei servizi che questa offriva nel campo della riproduzione artificiale. I coniugi sono così entrati in contatto con la giovane della Pennsylvania di 23 anni J.B., madre single di altri due figli propri, per stipulare con quest’ultima un contratto di maternità surrogata. La giovane J.B., già alla sua seconda esperienza del genere per poter mantenere i propri figli, avrebbe dovuto condurre la gravidanza dell’embrione creato con lo sperma di L.S., il marito di S.S., e con l’ovulo di una donatrice anonima, in cambio di centomila dollari.
Il 12 settembre 2013 viene stipulato il contratto tra le parti; il 7 novembre 2013 viene trasferito l’embrione nell’utero di J.B; il 18 novembre 2013 alla coppia committente viene data la notizia del buon esito dell’impianto e dell’inizio della gravidanza.
Nel corso dei mesi successivi, tuttavia, la coppia committente, mentre la ragazza conduce la gravidanza, inizia ad avere problemi matrimoniali fino a giungere alla decisione di divorziare.
Intanto il 5 agosto 2014 la madre surrogante J.B. partorisce e viene alla luce il piccolo Baby S. del quale adesso si deve decidere lo status personale.
La donna committente S.S. però manifesta la sua contrarietà visto il divorzio con il marito L.S. e quindi inizia la causa che si inoltra fino alla Superior Court of Pennsylvania.
Dinnanzi a quest’ultimo organo giudiziario, avendo perduto nei precedenti gradi, la donna committente S.S. appella le precedenti condanne che l’hanno riconosciuta come madre legale del neonato Baby S. fondando il proprio ricorso su quattro motivazioni principali:
- la legge della Pennsylvania riconosce soltanto due modalità per l’instaurarsi della genitorialità, cioè il rapporto genetico o biologico da un lato, e l’adozione dall’altro, e non contempla la genitorialità mediante contratto;
- il ricorso alla tecnica della maternità surrogata è un mezzo illegale per aggirare la normativa sull’adozione dello Stato della Pennsylvania per cui la madre legale di Baby S. è la giovane J.B. che lo ha partorito e non la ricorrente;
- il contratto di maternità surrogata viola la public policy e la legge dello Stato della Pennsylvania perché crea un rapporto genitoriale senza adozione o provvedimento giudiziale;
- il contratto di maternità surrogata è nullo e non può essere eseguito poiché in contrasto con l’ordinamento, dovendo quindi la Corte riconoscere che la donna committente non può essere la madre legale del nato.
La Corte, anche basandosi sul precedente del caso Ferguson v. McKiernan (in cui una donna che aveva contrattualmente esentato il donatore di sperma dal mantenimento del figlio aveva poi cambiato idea chiedendo il co-mantenimento al suddetto donatore venendo poi condannata dalla Corte Suprema della Pennsylvania) ha respinto tutte le osservazioni della ricorrente e ha specificato che essendo mancante in Pennsylvania una normativa sulla maternità surrogata che sancisca la nullità dei contratti per contrarietà all’ordine pubblico, il vuoto può essere colmato dalla contrattazione privatistica che come tale è sempre vincolante ed eseguibile, per cui una parte non può sottrarsi arbitrariamente alle obbligazioni derivanti dal contratto di maternità surrogata avendo sottoscritto tale impegno contrattuale liberamente e volontariamente.
La donna committente dunque può, secondo la Corte, decidere di non avere nessun ruolo di madre e di non partecipare per nulla alla vita del figlio che ha deciso di far nascere con il contratto di maternità surrogata, ma non può decidere, dopo aver avviato l’intera procedura, di sottrarsi alla responsabilità finanziaria ed economica che tale inziativa comporta, dovendo quindi mantenere il figlio fino alla sua maggiore età.
Lo scorso primo marzo la Corte Suprema della Pennsylvania ha respinto l’ultimo ricorso della donna committente stabilendo che il caso fosse disciplinato secondo quanto già disposto con la precedente sentenza.
Emergono quindi tutte le incredibili e paradossali caratterizzazioni di simili evenienze che per motivi di spazio devono essere riassunte in tre punti molto sintetici.
In primo luogo: è paradossale che i migliori argomenti sulla costitutiva anti-giuridicità della maternità surrogata siano esposti proprio dalla madre committente che l’intera procedura ha avviato.
Non si tratta soltanto di mera abilità forense dei suoi legali e della ordinaria prassi da azzeccagarbugli che ogni giorno si consuma nelle aule giudiziarie di mezzo mondo ribaltando e rivoltando la realtà a proprio piacimento.
Poiché non si tratta di un mero sotterfugio da leguleio, ma di alcuni dei veri e propri motivi giuridici sostanziali che rendono nullo il contratto di maternità surrogata, desta stupore in prima battuta che tali motivi la donna committente non abbia individuato prima di dar vita all’intera procedura e, in seconda battuta, che proprio tali motivi ella abbia esposto in tribunale dopo essersi dichiarata contraria all’assunzione della sua maternità.
In secondo luogo: emerge in tutta la sua tragica consistenza la confusione che viene a crearsi. Si rivendica l’accesso alla maternità surrogata come espressione del presunto diritto di diventare genitori; poi si pretende di poter esercitare una sorta di diritto di recesso dal vincolo contrattuale a cui si è partecipato; infine si nega la possibilità che la genitorialità comporti degli obblighi nei confronti della prole venuta al mondo tramite le suddette tecniche.
Insomma da un lato la genitorialità viene reclamata come diritto, dall’altro viene negata come dovere e come fonte di effetti obbliganti che discendono in relazione ai figli.
Più che di diritti reclamati, sembra di assistere a degli infantili capricci ancor più incresciosi non tanto perché messi in essere da persone adulte, quanto perché coperti formalmente dagli strumenti giuridici, facendo strame del diritto, della sua natura, della sua funzione, del suo scopo.
In terzo luogo: proprio il tribunale che avrebbe dovuto dichiarare la nullità di un simile contratto – come in passato hanno già fatto, per esempio, i tribunali italiani per illiceità della causa e dell’oggetto dei contratti di maternità surrogata – invece si risolve per affermarne la validità e la idoneità per colmare, addirittura, il vuoto legislativo dello Stato della Pennsylvania in tema di maternità surrogata.
Inoltre, lo stesso giudice sancisce che la donna committente può decidere di non avere il ruolo di madre del soggetto nato mediante contratto di maternità surrogata, ma deve soltanto limitarsi a finanziare la vita e il sostentamento del nato fino alla sua maggiore età, quasi ritenendo il rapporto genitoriale come qualcosa di meramente economico, esplicitando quella visione economicistica del diritto così tipica e così diffusa negli Usa e, tuttavia, così lontana dalla vera natura del diritto.
Insomma, pur emergendo soltanto una parte delle problematiche etiche e giuridiche di fondo così tipiche della maternità surrogata è quanto basta per diffidare delle entusiastiche dichiarazioni di tutti coloro che salutano l’avvento della maternità surrogata come un momento di progresso auspicandosi che prenda piede anche in Italia, ignorando o fingendo di ignorare tutte le molteplici difficoltà giuridiche che tale pratica porta inevitabilmente con sé a prescindere dall’ordinamento giuridico di riferimento e dalla disciplina concreta dettata da giudici o legislatori.
È la riprova della falsità della odierna mitologia del progresso secondo cui ogni possibilità tecnica costituisce di per sé un progresso umano, evidenziando che, semmai, un progresso tecnico disancorato dalla dimensione ontologica costituisce sempre un progresso anti-umano.
Si pensi in merito alle riflessioni del laicissimo Edgar Morin: «La storia della laicità occidentale ha costruito una fede nel progresso. Il progresso è stato elevato a legge ineluttabile, a necessità storica. Ma si tratta di un’illusione. È un mito che la scienza opererà unicamente in direzione del bene generale dell’umanità».
La maternità surrogata, come ogni applicazione del potenziamento tecnico, non è dunque giuridicamente e assiologicamente neutra, anzi trascina su di sé tutte le problematiche più tipiche di ogni sviluppo del progresso tecno-scientifico pensato come svincolato da qualunque piano etico in riferimento alla persona e alla sua dignità, e anche il più pesante fardello della prospettiva utilitaristica del diritto, così ampiamente diffusa nel mondo giuridico anglosassone ed estranea alla tradizione giuridica europea in genere ed italiana in particolare, per cui non è l’economia in funzione del diritto, ma il diritto in funzione dell’economia: frutto rinsecchito e venefico di un capitalismo sublimato a mercatismo e dimentico della centralità dell’essere umano.
A seguito di esperienze giudiziarie come quella che ha coinvolto S.S., suo marito L.S., la ragazza J.B. e il piccolo Baby S., si può ritenere altresì, parafrasando Romano Guardini per il quale «l’uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza», che, in conclusione, l’uomo moderno non sia stato ancora educato nemmeno al retto uso del diritto.
Foto Ansa
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Intervengo solo per tentare di rimettere la discussione nei cardini imposti dalla realtà effettuale:
la libertà di coscienza del cittadino non è una gentile concessione, ma un diritto inviolabile sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Ricordo dunque che il sottoscritto, è in questo contesto che ha evocato la lotta armata dei partigiani per la libertà, quale estrema ratio a difesa della Costituzione e dei diritti in essa sanciti come inviolabili.
Invece, chi persegue, anche per via “democratica”, la violazione di tali diritti è un sovversivo.
Chiaro?
P.S.: MicheleL, le tue menzogne sono penosamente schifose, fatti curare.
Galasi,
è un piacere leggerti a differenza di certi ipocritiL pusillaminiL calunniatoriL. La verità non è tanto che ci sono donne che si prestano a partorire per altre, ma che lo fanno per soldi. Conoscendoti ed apprezzando tutte le porcherie che riconosci lecite (Mieli sarebbe fiero di te ) sono curioso di sapere se per te Amazon farebbe bene ad aprire un listino sulle GPA.
Due cose stanno assumendo toni davvero surreali nelle discussioni di questi giorni sull’argomento. La prima è il ricorso all’utilizzo di espressioni sempre più edulcorate per nascondere la realtà delle cose. Inizialmente si parlava di uteri in affitto, poi si è detto che questa è un’espressione brutta ed offensiva e che bisognerebbe piuttosto parlare di maternità surrogata; adesso anche questa espressione non piace più e c’è chi suggerisce gestazione per altri. Si attendono ovviamente nuove puntate di questa storia grottesca, come se cambiare il nome alle cose ne mutasse la sostanza. Altro aspetto davvero ridicolo è l’accusa di omofobia ai cattolici che avrebbero sollevato il problema dell’utero in affitto solo ora che se ne parla in relazione a coppie omosex, mentre prima se ne sarebbero stati zitti sempre ziti in passato ignorando che tale pratica è utilizzata per la maggior parte da coppie etero. Peccato che i cattolici, ai tempi della legge 40, si siano opposti strenuamente contro qualsiasi forma di procreazione artificiale (compreso l’utero in affitto), beccandosi pesantissimi insulti e venendo bollati come retrogradi, bigotti ecc.. A questo siamo destinati: ad essere insultati per essersi opposti ad una pratica e poi a beccarsi ancora insulti per non averlo fatto.
@Enrico: la critica che viene fatta è relativa al silenzio (assenso?) che anche su questo sito c’è stato sulla pratica dell’utero in affitto o della GPA cui molte coppie eterosessuali italiani fanno ricorso (e faranno ricorso) nelle nazioni dove questa è legale … magari mentendo al rientro in Italia sulle modalità con cui il bambino è nato. La legge 40 proibisce (e punisce) questa pratica se effettuata in Italia, ed è bene che così resti. Sul resto si astiene.
Che poi la legge 40 fosse effettivamente retrograda e illogica (come dimostrato dalla magistratura) è un altro discorso
Nino prova a fare una ricerca “utero in affitto tempi.it” su google selezionando una data anteriore al 2015 (quando tutte le discussioni sulla Cirinnà erano ancora lontane). Vedrai che sul tema questo sito non è che sia rimasto proprio zitto…
Enrico, ma “nino” è presente su questi commenti almeno dal 2013 e più e più e più volte abbiamo parlato dell’indecenza dell’utero in affitto ( e mi riferisco solo al nick “nino”, senza contare le altre centinaia di volte che ne abbiamo parlato con gli altri suoi mille nick ) per chiunque ne venga coinvolto dunque sa benissimo di cosa parli.
Ma, diciamo, che la buona fede non è il suo punto forte !
( è la stessa persona che si presenta come micheleL, un’ idea te la sarai fatta )
Perché ovviamente, in italia, è la magistratura che decide se una legge è buona e deve essere applicata, oppure la si può aggirare come pare e piace, a seconda dell’umore politico del sentenziatore di turno.
Bella ‘sta “demo”-“crazia”…
Vuoi andare a parare che Tempi non si è preoccupata del ricorso all’utero in affitto da parte delle coppie etero. Quasi a dire che gli sta bene.
Poi vorresti anche sottendere che è una pratica prevalentemente delle coppie etero, tralasciando l’aspetto che il numero dipende dal fatto che le coppie etero sono molto di più di quelle gay. e Se sono di più in termini assoluti non lo sono in percentuale.
Il solito Nino, confermo quanto sopra.
Leggiti, qua sopra, la sconcertante risposta del calunniatore al sottoscritto e dimmi te se, oltre ad analfabeta selettivo, non è pure bipolare.
In effetti si ricava una brutta impressione da certi “sfoghi”.
L’ho letto ed ho aspettato per avere un giudizio sereno e non d’impulso.
E’ un soggetto pericoloso perché è in grado di affermare qualsiasi infamia. Se uno avesse bisogno di una prova per capire la pericolosità della Scalf8 basta presentargli questo personaggio e lanciarlo in un logorroico monologo.
Molto più viscido del nostro omino di burro riesce, o meglio, tenta di sovvertire ogni concetto, per quanto chiarissimo, per calunniare al punto da proiettarti nel reato penale.
Una delle peggio persone che si possano incontrare nonostante i modi da sepolcro imbiancato.
Se sbaglio nel giudizio nei suoi confronti , sbaglio per difetto.
No, Toni, sbagli proprio bersaglio : al massimo, potresti provare un po’ di pena per una poveretta che non è capace, con qualsiasi horror nick, che si presenti come bob o micheleL o shiva o filomena o nino, di produrre un suo solo pensiero originale, ma che è capace solo di raccattare la peggiore immon dizia del web.
Le dai troppa importanza : è un personaggio, non è una persona.
Per lei imbrogliare, mistificare, molestare è un mero passatempo, l’ha detto in tutti i modi, non vale la pena che tu te la prenda così.
Se vuoi ribatterle , ribatti, ma non personalizzare il confronto , non serve a niente, se non a darle l’illusione di essere viva.
Sarà Giovanna, ma quello che scrive esprime provoca un disgusto smisurato. Sarebbe un testimone falso e manderebbe in galera persone senza esitazione. ll traditore perfetto, il delatore perfetto …e alla reazione legittima al suo schifo …piagnucola “omofobi, meritate la denuncia”. Non cattivo…malvagio ed ignobile. Immagina che uno con un verminaio simile dice che potrebbe “amare” trovare” “affetto” per dei bambini” (se gliele facessero comprare). neppure un cane merita questa compagnia.
E se sbaglio nel giudizio …per difetto.
Stampi e spedisca. Sa come fare per verificare la bontà di quello che dice.
Lei non ha bisogno della galera, sarebbe spreco di denaro pubblico, lei ha bisogno di una chiara lezione di civiltà.
In effetti la legge contro l’omofobia funziona contro gli omofobi per ignoranza, come i razzisti, pusillanimi, non contro gli omofobi ideologici. Fortunatamente i razzisti ideologici sono scomparsi, ma ci è voluta una guerra mondiale.
Ma lei -come gli estremisti islamici- è refrattario ai mezzi che la società adotta per risolvere i conflitti, perchè si crede superiore.
Superiore a Corti Supreme, superiore alla comunità scientifica, superiore a chiunque non la pensi come lei. Non ha rispetto per il prossimo, ma solo per un Dio che esiste nella sua testa, quindi solo per sé stesso e chi la pensa esattamente come lei. Per questo non resisterebbe in un social network, sotto il peso della tante voci che la criticherebbero. Qui pare tutto rassicurante e infatti le voci dissonanti si soffocano con insulti e le si riconduce ad una unica (il mitico “troll”), per illudersi che vada tutto bene, mentre la realtà, là fuori, è ben diversa.
Onestamente non so se lei ed altri lettori del forum siate recuperabile, ma sono un ottimista. Gli autori di Tempi sono tutti dei piccoli Adinolfi, sono troppo intelligenti per credere davvero a quello che scrivono, ma abbastanza per capire che la convenienza economica e politica vale una “piccola” ipocrisia che è rodata da secoli e intrecciata ad un sistema ideologico di stampo religioso che offre chiare garanzie di equilibrio. Si riallineerebbero docilmente e diligentemente ad un cambio di direzione al vertice, che è chiaramente nell’aria.
Tutto il livore e la demonizzazione fatta nei miei confronti sono il sintomo che ho una certa efficacia, anche se non so dire quanta. Io sono la voce che qui non si sopporta, perchè incrina la sua superficie dogmatica facendola cozzare con la realtà; la realtà dell’espressione più alta del pensiero della società, ma che taluni pretendono con ipocrisia di criticare e contestare.
Comunque, se non si capirà leggendo me, lo si capirà leggendo la società, per chi vivrà abbastanza, perchè a causa di soggetti come lei, errori come l’omofobia richiedono molto più tempo per essere compresi e corretti.
Se vieni a Messina , mettiti sotto il gallo (al duomo … proiezione del gallo dell’orologio … non sotto secondo tue abitudini) e vengo personalmente con le stampe , e le spedisci tu. Ti piace come proposta?
Pusillanime, traditore, delatore lo sei per quello che scrivi (vedi sopra a Giannino) . solo una persona intimamente sporca può trasformare il senso di quello che scrivono le persone per collocarle nell’infamia.Tutti lo capirebbero.
Il post sopra l’ho letto solo le prime righe… rispondo a memoria dato che ormai ti conosco meglio del “pregiudizio” che ti ha portato al mondo.
PS: Tu a differenza di Giuda, non avresti dato una bacio, ma consegnato un dossier di calunnie alla Corte Suprema del Sinedrio
E poi? Vuole che le porti una penna di oca dalle uova d’oro per scrivere? Si nasconde dietro un invito pretestuoso per non constatare che deve ricorrere alla calunnia per puntellare le sue ipocrisie e assurdità.
E si trova pure a difendere il mitraglietta, quello che risolve il dialogo a revolver. Si vergogni, irresponsabile. Nessuno ha mai evocato la violenza e non c’è altro da capire che siamo sull’orlo del fondamentalismo con chiari rigurgiti terroristici a antisociali.
Giannino Stoppani
11 febbraio 2016 alle 16:14
Non c’è problema. I nostri nonni hanno imbracciato il mitra per difendere questi principi di civiltà, lo faremo anche noi.
Leggi di Più: Perché non si parla più della legge sull’omofobia | Tempi.it
I riferimenti alle discussioni li metto sempre, tutto verificabile. Nella fattispecie, si discuteva dei contrasti generati da chi invoca l’obbiezione di coscienza, anziché non pretendere di svolgere un ruolo pubblico, in contrasto con quanto stabilito democraticamente. Il mitraglietta stermina tutti i dissenzienti, così ritorna maggioranza.
“Non c’è problema. I nostri nonni hanno imbracciato il mitra per difendere questi principi di civiltà, lo faremo anche noi.” è una bella frase, solo che è fuori portata per un pusillanime calunniatore di professione. Hai messo i riferimenti ed ha fatto bene dato chi vuole legge il contesto e ti capisce chi sei.
Le frasi che ti si addicono sono: “Non c’è problema. I nostri nonni hanno indossato il latex per difendere questi principi di civiltà, lo faremo anche noi.” oppure “Non c’è problema. I nostri nonni hanno inventato delazioni per difendere questi principi di civiltà, lo faremo anche noi.” In questo caso le parole si ricollocano in un contesto psicologico dove libertà e civiltà e quella dell’ombelico (al pari di generosità, genitorialità, democrazia ecc).
Io di “riferimenti” alla tua squisita persona ne posso fare un putiferio al punto da rendere evidente che il tentativo di pescare nel torbido accusando di essere calunniato è non solo tipico del vile-bugiardo ma infantile.
anche* infantile
Pretendere di obbiettare nei confronti di qualsiasi regola non è affatto una misura di civiltà. Farlo a forza di mitra è puro terrorismo.
Chi fa guerriglia per ragioni ideologiche è un pazzo terrorista e invocare questi metodi nel contesto odierno, mentre leggi analoghe esistono in tutte l’Europa più civile, è esattamente rivangare fatti tragici come gli attentanti di Parigi di qualche mese fa.
Inutile che cerchi di riabilitare Stoppani, che in un’altra discussione cerca di aggiustare la mira maldestramente aggiungendo riferimenti alla Costituzione. La frase, nel contesto, era del tutto immotivata e molto grave.
I suoi attacchi a me confermano la sua pochezza, la mancanza di rispetto e la sua ipocrisia. Faccia pure riferimenti. Io li faccio a Corti Supreme e massimi esperti. Buttare la discussione sul personale come cercate di fare voi bulli non può nulla contro le citazioni che faccio, senza alcuna pretesa di onniscenza e infallibilità, che invece connotano la sua persona, ampiamente squalificata anche da questo suo estremo tentativo di difendere l’indefinibile.
IO NON RIABILITO NESSUNO. SOTTOSCRIVO QUELLA FRASE….PUNTO. Ho detto pure il perché. Mentre ti do del calunniatore, e ti dico anche il perché:
Stoppani dice in questa discussione:
3 marzo 2016 alle 16:52
“Bene, per far passare la Stepchild Adoption bastava fare un provvedimento di una riga che lo dichiarava reato universale (come la pedofilia) in modo che i pervertiti, etero o gay che siano, vengano AUTOMATICAMENTE perseguiti e mandati in galera, anche se il reato lo hanno commesso altrove.”
replichi tu :
“MicheleL
3 marzo 2016 alle 18:58
“ infatti cosa produce la sua mente bacata? L’idea demenziale e nazista di mettere in galera dei genitori solo perchè omosessuali (sic!). Perchè non un bel giro di mitraglietta direttamente?”
Se fai questo sotto gli occhi di tutti cosa faresti in una faccia a faccia, o appoggiato da un complice. Sei un soggetto pericoloso… e te lo firmo in tutte le lingue.
Caro MicheleL, come sempre sopravvaluti all’ennesima potenza la tua supposta capacità di rimbrodolare di discorsi il prossimo.
La mia ormai celebre frase (la voglio incorniciare), anche se hai tentato di estrapolarla dal contesto e reinterpretarla in mala fede, rimane limpida:
“Non c’è problema. I nostri nonni hanno imbracciato il mitra per difendere questi principi di civiltà, lo faremo anche noi.”
Infatti:
I nostri nonni di cui sopra erano i partigiani.
I principi di civiltà che essi difesero sono i diritti inviolabili dell’uomo messi a repentaglio dalle dittature feroci che essi combattevano (col mitra!)
Il ricorso alle armi come difesa contro chi conculca i diritti inviolabili dell’uomo è un sacro dovere di chi, come me, a suo tempo ha giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, nonché di tutti i cittadini degni di questo nome (perciò tu sei esentato).
la tua delirante frase:
“Chi fa guerriglia per ragioni ideologiche è un pazzo terrorista e invocare questi metodi nel contesto odierno, mentre leggi analoghe esistono in tutte l’Europa più civile, è esattamente rivangare fatti tragici come gli attentanti di Parigi di qualche mese fa.”
merita di essere segnalata all’API o a servizio di igiene mentale della Asl di competenza, a scelta.
Voi due siete sempre piu’ patetici. Il problema e’ che scrivete senza sapere di cosa parlate. La SCA e’ semplicemente l’adozione del figlio del partner. Ma da quando di mezzo ci sono gli omosessuali, allora diretti in galera. Si deformano i concetti e si crea estremismo, come con il gender.
Come la sparata del mitra, che richiede ora cordate sugli specchi per essere difesa, perché e’ una frase idiota e da irresponsabili.
Lei Toni ama le cause perse, come quella che fa ad una sentenza autorevole e lapalissiana (che la definisce come irrazionale) ed ora nell’impossibile tentativo di difendere quell’analfabeta funzionale del suo socio, che non solo non capisce quello che legge, ma nemmeno quello che scrive.
La risposta è degna di te. quello che hai scritto è leggibile:
Stoppani dice in questa discussione:
3 marzo 2016 alle 16:52
“Bene, per far passare la Stepchild Adoption bastava fare un provvedimento di una riga che lo dichiarava reato universale (come la pedofilia) in modo che i pervertiti, etero o gay che siano, vengano AUTOMATICAMENTE perseguiti e mandati in galera, anche se il reato lo hanno commesso altrove.”
replichi tu :
“MicheleL
3 marzo 2016 alle 18:58
“ infatti cosa produce la sua mente bacata? L’idea demenziale e nazista di mettere in galera dei genitori solo perché omosessuali (sic!). Perché non un bel giro di mitraglietta direttamente?”
CONFERMO:
Se fai questo sotto gli occhi di tutti cosa faresti in una faccia a faccia, o appoggiato da un complice. Sei un soggetto pericoloso… e te lo firmo in tutte le lingue.
“…Io sono la voce che qui non si sopporta…”
Al contrario, a volte per farmi due risate cerco se ci sono interventi tuoi, per capire fino a che punto l’ottusità e la schizofrenia logica può ridurre una persona.
Non mollare, mi raccomando.
“Io sono la voce che qui non si sopporta, perchè incrina la sua superficie dogmatica facendola cozzare con la realtà; la realtà dell’espressione più alta del pensiero della società, ma che taluni pretendono con ipocrisia di criticare e contestare.”
A parte la megalomania da TSO, che ti porta a considerarti alfiere del buono e del giusto verso noialtri reietti.
A parte comica pantomima sulla “realtà” di cui hai dimostrato di avere una percezione quantomeno problematica (eufemismo)
Sappi, o autoreferenziale cialtrone, che seguendo con coerenza gli insegnamenti del Redentore, e basandosi sulla significativa esperienza di San Paolo all’Areopago, noialtri tentativi di cristiani siamo felici di rivolgere, alla tua indegna persona e a tutta la pomposa quanto perversa “espressione più alta del pensiero della società” di cui ti proclami latore, una sonora, inconfondibile, inesorabile, devastante PERNACCHIA.
Buon pro ti faccia.
La de-sessualizzazione della procreazione provoca una de-responsabilizzazione del ruolo genitoriale.
Questo nelle famiglie di lombrichi. Gli umani, per fortuna, hanno capacità d’astrazione.
Infatti l’argomento dell’articolo lo dimostra.
Queste coppie etero sono proprio un macello 🙂
Non so come mettere le faccine, altrimenti te ne avrei messo una con ventose da paura.
Per essere uno che è a favore dell’utero in affitto te ne sei uscito con una battutina del menga…
@Sebastiano, io non sono a favore dell’utero in affitto, ma questa faccenda con l’utero in affitto non c’entra niente. E’ una faccenda tra due etero che stanno litigando dopo la fine del proprio matrimonio e che per litigare non guardano in faccia a nessuno. La signora (sic) non voleva contribuire al mantenimento del bambino che è affidato al padre ed ha provato in tutti i modi a farsi disconoscere come madre ma tutti i gradi di giudizio, inclusa la corte costituzionale, le hanno dato torto
A che ti serva negare l’evidenza non è dato saperlo ai comuni mortali.
L’utero in affitto è una per tutti una ciofeca?
Bene, per far passare la Stepchild Adoption bastava fare un provvedimento di una riga che lo dichiarava reato universale (come la pedofilia) in modo che i pervertiti, etero o gay che siano, vengano AUTOMATICAMENTE perseguiti e mandati in galera, anche se il reato lo hanno commesso altrove.
Questo non si è voluto fare perché, a dispetto degli slogan bugiardi imparati e ripetuti a pappagallo, la stepchild adoption era un cavallo di troia (minuscolo deliberato) per permettere ai gay questa pratica schifosa.
Punto.
Sul fatto che quando c’è del lucro ove le donne mettono a disposizione il loro corpo, si debba configurare un reato universalmente perseguito, siamo tutti d’accordo. Lei ed altri omofobi conducete una lotta a dei mulini a vento.
E infatti cosa produce la sua mente bacata? L’idea demenziale e nazista di mettere in galera dei genitori solo perchè omosessuali (sic!). Perchè non un bel giro di mitraglietta direttamente?
Lei è un omofobo svergognato e in galera ci dovrebbe andare lei, aspirante assassino, per induzione al terrorismo e alla discriminazione, così imparerebbe un po’ di rispetto.
“E infatti cosa produce la sua mente bacata? L’idea demenziale e nazista di mettere in galera dei genitori solo perchè omosessuali (sic!). Perchè non un bel giro di mitraglietta direttamente?”
Caro Pinocchio, “(sic!)”, se non lo sai, significa “proprio così” nel senso di “testuale”, e siccome io sopra ho scritto tutt’altro. tu sei un bugiardo.
E un troll callunniatore; hai capito il pederasta che dà dell'”omofobo” a chiunque non sia d’accordo con lui, salvo essere d’accordissimo con l’utero in affitto (anzi, GPA, gravidanza per altri, guarda che bel nome politicamente corretto hanno trovato) e tutte le altre porcherie che lui ed i suini che impazzano in Italia (anche in Parlamento) approvano incondizionatamente. Non rispondete a questo troll, per cortesia, comunque; tanto, è chiaro come il Sole che è un’avanguardia LGBT che viene su questo sito apposta per impantanare tutte (e sottolineo tutte) le discussioni su argomenti “scomodi” sui suoi ottanta studi (falsi e fallati) del menga.
Equesfidus, ti ripropongo l’invito che molti italiani fecero un paio di decenni fa al presidente Scalfaro: TORNA IN SAGRESTIA!!! ( e, aggiungo io, rimanici)
E tu vai a quel paese, troll inutile che passi il tuo tempo a prendermi di mira (svelando il bulletto egoista e viziato che sei).
Non ha altro da dire. E si figuri se può dar lezioni lei, che è un aspirante terrorista analfabeta funzionale (sic!)
Ti sei già reso ridicolo abbastanza attribuendomi l’intenzione di mettere in galera i genitori solo perché omosessuali, quando chiunque sa leggere sa che ciò è semplicemente falso, visto che io ho scritto testualmente “etero o gay che siano”.
Non contento di aver preso una topica colossale, quando ti faccio notare la cosa hai il coraggio di dare a me dell’analfabeta.
Che ne dici di deciderti fare un tagliando a codesto cervello radiografato?
Caro Michele, se proprio non resiste all’impulso di insultare e diffamare, almeno dia l’impressione di farlo a ragion veduta.
Stoppani ha scritto che metterebbe egualmente in galera “etero o gay”.
Ma soprattutto, se ce la facciamo a mettere al bando le ipocrisie, non si può non convenire che si tratta di una sorta di prostituzione finalizzata alla produzione e commercializzazione di esseri umani, anzi, di bambini.
E pertanto non si vede per quale motivo agli aspiranti genitori a pagamento si dovrebbe si dovrebbe risparmiare la galera, al netto di eventuali problemi psichici, ovviamente.
A ragione veduta dovrebbe constatare che l’affitto dell’utero, che è ben altra cosa cosa dalla gestazione per altri disinteressata e gratuita, è biasimato da tutti. A ragione veduta dovrebbe notare che la SCA è utile soprattutto a chi ha avuto già figli da nozze precedenti, “dettaglio” che al mitraglietta Stoppani sfugge con ottusa omofobia.
A ragione veduta dovrebbe capire che in assenza di lucro non esiste commercio.
A ragione veduta dovrebbe capire che tutte la polemica per cui si vuol far passare tutto come “affitto” per moralismo è di una ipocrisia nauseante e null’altro che la riedizione della demonizzazione dell’altro, pratica rodatissima dei sistemi ideologici che viceversa soccomberebbero al dialogo franco e onesto.
Tradotto:
MicheleL
Io non sono disposto a pagare. Se ne deve fare carico la società di un mio capriccio (Ci arrivo che non esiste nulla che sia gratis). Sono contrario all’utero in affitto (ma a favore per il comodato d’uso)
Il senza fine di lucro me ne infischi al punto di non aver detto nessuna parola di biasimo per il senatore mister 50 mila dollari (quello che deve denunciare Toni) e Vendola (che ha speso molto di più) . L’ipocrita sono io, ma minchieggio, e dico che lo sono glia altri.
Buttarla sul personale è il meglio che può fare. In Canda e in UK la collettività aiuta le coppie meno fortunate ad avere figli, come avviene anche in Italia, ma con discriminazioni immotivate e che evidenziano nel suo teso la mancanza di solidarietà indotta dal pregiudizio.
Se qualcuno ha alimentato un sistema in cui si lucra sulle donne creando un vero “affitto” dell’utero, a questa persona va il mio biasimo ed evoco per queste pratiche pene simili a quelle previste dal sistema canadese ad esempio.
Nessuna ipocrisia, non ho mai detto il contrario, ma sottolineato che questo concetto si può esprimere nettamente senza calunniare nessuno, come fa invece lei conscio della debolezza delle sue idee e consapevole della necessità di marcarle incivilmente per compensare il vuoto.
Il mi pregiudizio è il ritenere che un bambino non può essere considerato un bene oggetto di contrattazione a titolo oneroso o gratuito. Del resto un sistema Canadese o Usa diventa un elemento accidentale nel momento in cui c’è la facoltà ed il potere di disporre di un bambino. Un sistema o l’altro diventa solo una questione politica, di forza, e nulla più e, a ben guardare, l’opposizione all’onerosità è semplicemente becera. Tu, infatti, nel dire il perché una donna non deve essere pagata (come del resto “civilmente”,in tanti paesi “civili” è pagata per fare la prostituta) fai vedere palesemente come brancoli nel buio.
(Il tuo biasimo le persone che hanno alimentato l’utero in affitto sai dove se lo mettono? Intanto gli faranno la sanatoria.)
Ancora “Sul pregiudizio”
Per quanto riguarda la presunta generosità di chi mette a disposizione l’utero ti ho già detto cosa penso. Parafrasando Oscar Wide “ognuno ha la generosità che si merita” (“ogni cane ha le pulci che si merita”) . Non credo che è generosità, ma una “falsa somiglianza” buddista, al punto da ritenere che coincida con la somma “indifferenza” (verso se stessa e verso il bambino). L’altro estremo di una personalità abortista. Certo nulla di riscontrabile con interviste semi strutturate con campioni di convenienza predisposti da psicologi trend, dato che io preferisco una psicanalisi junghiana. Ma tu mi dirai: “Ma caro Toni…. che mi dici mai…. non ti fidi dei miei autorevoli studi… freschi dell’imprimatur della Corte Suprema della Florida … essi dicono che siamo genuini genitori nonché, parola mia, di cui sai il peso e mai in passato ti ho dato ragione alcuna di dubitare, le donne generose avranno il loro autorevole vaglio”. Ed io a te: “Michele…per quanto mi sei caro, mi tocca deluderti… i tuoi autorevoli studi mi dicono anche che un famelico collezionista di hentai (laidi giornali pedofili giapponesi) è una persona sana e fresco genuino possibile genitore, ed io , non dimeno, non ho dubbio alcuno, con dolore nel cuore, a mandar te , corte suprema, collezionista, e generosa donna a … ca …ga…re”.
I figli degli eterosessuali pentiti, ovvero dei gay a corrente alternata, i genitori già ce li hanno. Per i tre o quattro casi umani degli orfani di genitore precocemente defunto o di genitore degenere, la valutazione del giudice minorile basta e avanza.
Che sulla vera finalità della norma sull’adozione del figliastro inserita nella normativa delle unioni gay stai raccontando balle propagandistiche non occorre neanche impegnarsi tanto a dimostrarlo.
Lo hanno fatto già egregiamente i tuoi colleghi Vendola e Lo Giudice, senza neanche telefonarti prima..
Peccato, Nino, che ti dimentichi come è nato quel bambino. Se se lo avesse partorito lei, in tribunale non avrebbe neanche provato ad andarci. Siccome invece era frutto di una compravendita, con tanto di contratto dollaresco, è diventato materia per avvocati commerciali, giacché il “prodotto” non se lo voleva accollare nessuno. Miserie umane che accadono quando si crede che “siccome è tecnicamente possibile, allora è lecito”.
Concordo, il problema è identico al padre di famiglia tradizionale che molla la moglie con 14 figli. Giustamente ne è responsabile, come questa donna, che ha acconsentito a prendersi la responsabilità di un figlio e a questo punto non cambia idea, come ogni altro genitore, visto che questo è.
Infatti la responsabilità del padre la si stabilisce per contratto…
Negli USA i negozi giuridici siano sostituiti da contratti con evidenza della componente patrimoniale su quella civile; una ipocrisia capitalistica che biasimo.
Ma che stai a di’?!?
No, al solito non capisci nulla. Il problema è che la vita non bene contrattabile, nemmeno nella fantomatica 1/1000000 eslusione di lucro. Secondo te i genitori possono vendere o regalare i bambini. E pensi pure sia normale.
E’ per questo che sei perverso, non perché sei gay.
Lo spieghi lei agli americani che non devono usare contratti per normare le relazioni familiari, perchè la componente patrimoniali è secondaria a quella civile.
Lei è un ipocrita, sa benissimo che ho sempre escluso il lucro, quindi nulla può essere venduto o comprato, per definizione. O forse lei ha pure la pretesa di cambiare il significato alle parole per far tutto combaciare alla sua indiscutibile visione? Un genitore è chi cresce i figli amorevolmente.
E’ per questo che è arrogate, e chiaramente omofobo, perchè con ipocrisia ci tiene a specificare che non sarei perverso per il fatto di essere gay. A scanso di equivoci, conferma di essere un ipocrita.
Ti ho fatto la traduzione sopra. Il succo è adattabile qua.
Sei perverso perché sei tu … non perché sei omosessuale. Anche da etero e cattolico il nucleo tuo è corrotto. Se tu fossi cattolico io sarei cattolicofobico. Di questo stai più che sicuro.
Delatore traditore.
Continuiamo sopra. Lei pensa di screditare il sottoscritto per aver gioco facile nell’altrimenti impossibile impresa di giustificare le sue idee concretamente (il sistema canadese è chiaro e funzionante).
Ovviamente -data la sua caratura- non mi disturbo a prendere in considerazione quello che scrive su di me.
Con te il gioco è facilissimo,, confondi gli scacchi con “uno, due tre …stella” .
Data la caratura imbrogli pure a quest’ultimo.
Ci vediamo dopo sopra.
Ma spiega, com’è il sistema canadese? Tutto Gratis?
Ciao gay
che finge di essere un etero e padre di famiglia. Quale impulso innaturale ti (e vi) porta ad essere bugiardi compulsivi. Il macello … sei tu.
Detto questo mi sembra il caso sottolineare che paradossalmente che l’accaduto è la conseguenza di una logica contrattuale che prevede contratti con oggetto un bambino. Ovvia è la possibilità di rescissione (in caso di difetti o impossibilità di adempiere alla controprestazione) . Quindi tu non ti puoi permettere nessuna critica stante che questo schifo è la logica conseguenza delle premesse che la gentaglia che ti onori di promuovere può concepire della vita e della riduzione della stessa ad oggetto contrattuale.
Ora, insipido omino bugiardo, se putacaso la committente perde la causa e deve vedersi consegnato il “bene” oggetto del contratto , MI SAI DIRE CHE RAZZA DI COSA NE VIENE FUORI’? Può metterlo in cantina, come un vestito difettoso? Deve IMPORSI di amarlo? E come si fa? Glielo spieghi tu che sei un bugiardo consolidato?
PS. Un bacio ai piccini tuoi ultra 90enni. Mi hanno detto, senza grande sorpresa , che sono affetti dalla sindrome di Benjamin Button e che tra un paio di mesi saranno 80enni. Pensi che li riscriverai a scuola’?