
VANNO DOVE LI PORTA IL POTERE
Ora assisteremo alla grande prova di forza della sinistra, quella della sua potenza organizzativa, frutto del suo controllo su tutte le istituzioni della Repubblica salvo il Parlamento, sui mezzi di comunicazione sociale, sui sindacati. Bisogna portare a Romano Prodi un milione di voti che non nascono dal discreto fascino del postdemocristiano bolognese, ma dal potere reale sparso nelle istituzioni e nella società. Non sarà il volto di Prodi a essere scelto, ma ognuno voterà per il suo partito e contro Silvio Berlusconi. Prodi sarà un bersaglio, un centro senza volto, che vale solo per mandare frecce destinate a una faccia reale, quello di Berlusconi, che ha creato nella società italiana i valori del volto, ottenendo consensi senza altro fascino che un messaggio rivolto originariamente solo mediante la televisione. Forza Italia (FI) è nata dalla libertà, non dalla potenza del potere, è stato un atto in cui chi sceglieva non era condizionato dalla struttura cui apparteneva e non aveva come mira di far vincere la propria parte. Questa parte, FI, non esisteva ancora, è il voto libero di coloro che l’hanno scelta che è stato capace di crearla. FI è un evento di libertà e quindi un evento spirituale, non preesisteva alla scelta degli elettori ed è stata soltanto la loro libertà a produrlo. Il ’94 è l’evento unico che si è ripetuto nel ’96 e nel 2001.
Oggi la sinistra può vincere, anzi la sua vittoria è l’evento più probabile. I trasferimenti da FI e dall’Udc verso l’Udeur e Dl lo dicono, questa volta il voto non va dove tira il cuore, ma dove tira il potere. Molti cattolici si sono rallegrati nel voto referendario, ma la legge sulla fecondazione assistita è stata approvata da un Parlamento che aveva la maggioranza di centro-destra; Rutelli è un voto aggiunto, non un voto determinante. Se la sinistra avesse vinto nel 2001, saremmo più vicino a Zapatero che a Berlusconi. So che tanti cattolici voteranno a sinistra e contribuiranno a legittimare una forza che ha nella sua storia la vocazione a usare il potere per il controllo sociale. Eppure il voto deve fare riflettere i cattolici: sono gli astenuti, oltre le indicazioni della gerarchia ecclesiastica, quelli che hanno consentito di battere i quesiti della sinistra. Sono gli stessi elettori che hanno abbandonato la Cdl nelle elezioni regionali e locali in cui la sinistra ha fatto manbassa. Ciò mostra una singolare omogeneità tra la situazione referendaria e quella del centro- destra che dovrebbe far riflettere chi ha scelto l’astensione in fedeltà alle dichiarazioni dei vescovi.
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