A Varese anche Obama e Sarkozy si scomodano per il Gran Pignolo

Di Laura Borselli
08 Aprile 2011
La provocatoria campagna elettorale di Mauro della Porta Raffo per le comunali di Varese gioca sull'ironia come antidoto all'antipolitica. E promette di portare la Tour Eiffel e la statua della libertà a Varese perché «nessuno, seriamente, può promettervi di più!»

Un filmato lampo in cui una svolazzante Tour Eiffel plana nel pieno centro di Varese. È la campagna elettorale a base di provocazioni di Mauro della Porta Raffo, il giornalista e scrittore meglio noto come “il Gran Pignolo”, dal nome di una sua storica rubrica su Il Foglio. Della Porta Raffo e i suoi stanno raccogliendo le firme in questi giorni per la presentazione della lista “La Varese che vorrei” e l’idea è quella di prendere in giro le proverbiali promesse impossibili dei politici.

Come dire: l’ironia come arma contro il sentimento antipolitico dilagante. «La Tour Eiffel a Varese! Ci credete? NO?!? Fate bene», scrive MdPR sul suo sito. «Così come fareste bene a non credere a nessuna delle mille promesse comprese nei programmi elettorali che da ogni dove vi arrivano. Mauro della Porta Raffo e La Varese che vorrei garantiscono il proprio assoluto impegno. Nessuno, seriamente, può promettervi di più!».

La provocazione continua con i volantini elettorali in giro per la città in cui un sorridente Gran Pignolo è “ritratto” mentre stringe la mano a Obama e a Sarkozy. Il commento del volantino recita: «Della Porta Raffo ha chiesto e ottenuto che dal prossimo giugno la statua della libertà sia trasferita a Varese» mentre sotto il volto del presidente francese è scritta la medesima frase ma riferita alla torre Eiffel. Sul sito della lista, oltre alle provocazioni, si trovano anche le declinazioni concrete dell’ “assoluto impegno” promesso dai volantini.

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