A Verona il Papa ha mostrato che la Chiesa ha superato i partiti

Il discorso del Papa al convegno di Verona ha certamente conseguenze nella vita dei cattolici italiani anche sul piano politico. Ma non pone l’accento sulle formule politiche. Siamo ben lontani dall’unità dei cattolici. Essa era necessaria quando il tempo storico indicava che la questione fondamentale era il rapporto con la democrazia, perché le fondamenta del vivere sociale, segnatamente la famiglia e la vita, non erano il principale oggetto del contendere. Allora il problema era quello della libertà e dello Stato e il partito era la formula più semplice per convogliare le istanze cattoliche sul terreno politico, anche di partito, che era il campo del contendere. Oggi è in discussione la famiglia, come vincolo delle persone e come legata alla vita dei figli, non solo nella politica ma nella società e nel costume. Ci troviamo di fronte a un problema nuovo, proprio la disgregazione di quell’ordine naturale su cui si posava come coronamento proprio la fede cristiana. E quel fondamento tende a disgregarsi lentamente sotto la pressione dei modi di vita, del cambiamento di rapporti tra uomo e donna e tra famiglia e figli. Ciò da luogo per la prima volta al timore della crisi delle nazioni europee non sul tema della libertà ma sul tema della vita, della continuità culturale ed etnica a un tempo dei popoli europei e della cultura cristiana che li ha formati e che essi hanno incorporato.
Sorge una sfida che nasce dal dominio della scienza e della tecnica sulla produzione della vita, una sfida appassionante ma che investe un tema fondamentale: l’uomo è una creatura di Dio oppure è un’autoproduzione umana, che parte dalle lente filiere dell’evoluzione della specie e giunge sino alla programmazione della produzione di uomini? C’è un limite a quello che la scienza può fare? Esiste una natura umana? Sono temi che erano ben comuni a tutte le culture politiche occidentali comprese le più estreme. Ma oggi proprio ciò che era pacifico è in discussione. Il concetto di natura umana si può fondare solo sul fatto della creazione e quindi su Dio come punto identificante e ad un tempo limitante le possibilità dell’uomo. Ciò ha conseguenze evidenti sulla vita politica, ma ormai è ben evidente che la sfida trascende la vita dei partiti e avviene su tutti i fronti della vita culturale e sociale. Occorre quindi un pensiero, non bastano le opere buone, né quelle della politica né quelle dell’assistenza. Ma è anche vero che le questioni della vita e del sesso divengono politicamente dirimenti per ciò che può dirsi un impegno cattolico in politica. bagetbozzo@ragionpolitica.it

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