
Video choc di Lampedusa, l’Ue: «Avviata inchiesta sull’Italia»
Dopo il video ripreso da uno dei migranti del centro accoglienza di Lampedusa, e trasmesso dal Tg2, oggi il Commissario europea agli Affari interni Cecilia Malmstrom ha annunciato che è stata avviata un’indagine che «non esiteremo ad aprire una procedura di infrazione per assicurarsi che gli standard europei siano rispettati».
«ASSISTENZA ALL’ITALIA PUO’ ESSERE INTERROTTA». Malmstrom oggi ha anche sottolineato che l’Ue ha considerato particolarmente grave quanto accade nel centro accoglienza di Lampedusa, e che «la nostra assistenza e sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può continuare solo se il paese garantisce condizioni umane e dignitose nel ricevimento di migranti, richiedenti asilo e rifugiati». Le condizioni di permanenza dei migranti a Lampedusa sono state definite «spaventose e inaccettabili». L’indagine europea riguarderà complessivamente «le spaventose condizioni in molti centri di detenzione italiani, Lampedusa compresa», e Malmstrom ha assicurato che «contatteremo le autorità italiane per chiedere maggiori informazioni su questi eventi e chiederemo loro di fare piena luce su quanto accaduto».
L’INCHIESTA DI AGRIGENTO. Già ieri intanto il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, ha aperto un fascicolo di inchiesta, al momento contro ignoti, per violenza privata e maltrattamenti di persone sottoposte a cura e custodia. Al fascicolo sarà allegato il video integrale (quello trasmesso dal Tg2 è solo parziale) sui trattamenti “anti-scabbia” che hanno fatto ricordare immagini da campi di concentramento.
LEGACOOP SICILIA “LICENZIA” IL MANAGEMENT DI LAMPEDUSA. Poche ore dopo la comunicazione della Malmstrom, anche Legacoop Sicilia è intervenuta sul caso del centro di accoglienza. Legacoop ha inviato una indicazione ai soci della cooperativa Lampedusa accoglienza, incaricata di gestire il centro di accoglienza dei migranti, «di rimuovere e rinnovare il management attuale e di avviare immediatamente una migliore organizzazione con altre professionalità», che in pratica, considerata la normativa su questo specifico settore, corrisponde ad un “licenziamento” della direzione della coop. La presidenza di Legacoop Sicilia ha anche avviato una commissione di indagine conoscitiva, affidata alla divisione LegacoopSociali: «La commissione si avvarrà anche dell’apporto di professionisti esterni, per accertare al meglio disfunzioni e responsabilità».
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