Vieni via con me: c’è sempre un motivo per parlare di Roberto Saviano

Di Caterina Giojelli
02 Marzo 2011
Non importa che scriva un decalogo per cui vale la pena vivere o che cambi casa editrice o che presenti il suo nuovo libro o che si inventi nuove iniziative: ciò che conta è che sia Roberto Saviano. C'è sempre un buon motivo per parlare di lui e dei suoi libri e dei suoi film e delle sue trovate e delle sue opinioni

Se è grazie a Repubblica e all’anticipazione dell’introduzione di “Vieni via con me” che ieri abbiamo scoperto che ci sono dieci cose per cui vale la pena vivere, è altrettanto vero che quasi ogni giorno ce ne sono altrettante per cui dedicare qualche rigo di carta stampata a Roberto Saviano. Come oggi, mercoledì 2 marzo.

La prima: oggi esce in libreria la sua ultima fatica letteraria, Vieni via con me, appunto, la raccolta dei monologhi tenuti dallo scrittore durante la trasmissione condotta su Rai Tre con Fabio Fazio, «un’avventura che mi ha dato la vertigine e la possibilità davvero di intravedere un sentiero oltre la notte. La notte di questo Paese» (dalla prefazione). La seconda: come annunciato al Corsera lo scorso 26 gennaio, oggi «si volta pagina», «credo sia giunto il tempo di tornare a vivere e lavorare di parole»: dopo l’idillio con Mondadori, Vieni via con me esce infatti con Feltrinelli, perché «una cosa è la proprietà un’altra è l’editore. Ma nel mio caso questo equilibrio sembra rompersi. Anzi, si è rotto».

La terza: i milanesi che non hanno avuto ancora il piacere di incontrarlo (in particolare quelli che lui ha definito «veri milanesi», ossia gli immigrati meridionali e i magistrati che indagano su Berlusconi, le categorie cui Saviano ha dedicato i suoi titoli honoris causa), possono farlo questa sera alla presentazione ufficiale presso la libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte 2, alle ore 21.

La quarta: durante l’evento lo scrittore chiederà ai presenti di seguire il suo esempio nella prefazione del libro e compilare il proprio elenco di “dieci cose per cui vale la pena vivere”. La quinta: se qualcosa dovesse frapporsi tra voi e piazza Piemonte non disperate. La simpatica iniziativa durerà infatti un mese, fino al 2 aprile gli italiani potranno compilare apposite cartoline prestampate e infilarle in apposite scatole presenti nelle librerie di tutto il paese.

La sesta: se qualcosa dovesse frapporsi tra voi e una qualsiasi libreria per tutto il mese, potete partecipare alla compilazione del modulo indirizzato a Caro Roberto sull’apposito sito vieniviaconme.feltrinelli.it. La settima: l’autore, una volta selezionati gli elenchi, ne darà pubblica lettura durante i suoi incontri a sorpresa in libreria, le letture saranno filmate e così «potrà così capitare a un lettore di Bari di sentire il suo elenco letto da Saviano in una città del Nord, o a una lettrice di Torino di sentirsi citata durante un incontro siciliano – recita il sito -. Un gioco che diventa anche testimonianza di un’Italia in movimento, di un’Italia diversa e inaspettatamente unita».

L’ottava: sono i 150 anni dell’Unità d’Italia e non vuoi partecipare a un’iniziativa del genere? La nona: Saviano non abbandonerà il piccolo schermo, nel rendere noti i suoi progetti per i prossimi mesi Sky Italia ha infatti confermato che lo scrittore è attualmente alle prese con la riscrittura di Gomorra in una serie di dodici episodi per la tv. Decima ma non ultima per importanza: a chiudere la classifica dei 15 Superlibri simbolo che più hanno contribuito a formare l’unità d’Italia e che saranno protagonisti della prossima edizione del Salone del Libro di Torino c’è ancora lui, Roberto Saviano, Gomorra (anno 2006). Ultimo testo considerato «fondativo dell’Italia», tra quelli di altri signori chiamati Moravia, Ungaretti, Guareschi, Calvino.

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