Vogliono farci credere che viviamo nell’Alabama razzista anni Cinquanta

Di Fred Perri
10 Gennaio 2020
Ci raccontiamo che siamo razzisti, così siamo costretti a dimostrare di non esserlo e facciamo cose che non sentiamo. Come il manifesto della Lega Calcio
Trittico di scimmie per la campagna della Lega Calcio contro il razzismo

Articolo tratto dal numero di gennaio 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

Per colpa di qualche bastardo che non compra questo foglio, come dovrebbe (so chi è e lo curo, dicevano Cochi & Renato), siamo un mensile. E quindi mi tocca scrivere facendovi credere che sia accaduto il giorno prima. Invece sono sotto le stelle colorate che la mia bellissima figlia ha preparato per il Santo Natale e dovrei fingere che Natale non esiste, un po’ come quei fessi che si inventano le alternative per non offendere coloro che non credono al Bambinello venuto a salvare il mondo.

Mentre vergo, fioccano le polemiche per il manifesto della Lega (calcio) contro il razzismo con tre scimmie. Prima s’era scatenata baruffa per altre simili futilità. E state tranquilli che non finiremo qua. Ormai dal titolo di un giornale al manifesto, dalla battuta alla vignetta, è pronta a partire l’onda dei militanti severi.

Vi comunico che questo non è un paese razzista. Certo ci stanno pure loro, ma quelli che invece non lo sono e, anzi, lavorano per una società solidale e accogliente, sono la maggioranza. Eppure ci raccontiamo di vivere nell’Alabama degli anni ’50, con il cappuccio bianco del KKK ficcato tra un vasetto di burro d’arachidi e la Colt. Così ci sentiamo costretti a dimostrare di non esserlo e facciamo cose che non sentiamo, solo per tacitare la nostra coscienza e i moralisti in servizio permanente effettivo. E quando fai qualcosa che non senti, la fai a cazzo. Buon Natale.

Foto Ansa

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