West Side Story al via. Altri due ottimi vescovi. E gaie scienze
Caro Direttore, in questa alba di terzo millennio (dico alba per mantenere un alone di imprecisione, per sfuggire alla polemica sulla data d’inizio precisa del nuovo millennio) noto una sinistra convergenza fra quanti, come Peter Sloterdjik, pronosticano il perfezionamento della razza umana per mezzo delle biotecnologie (che lui definisce opportunamente “antropotecnologie”), e quanti, come i genialoidi ambientalisti che scrivono su “Focus”, il mensile della Mondadori che porta il sottotitolo “Scoprire e capire il mondo”, sono convinti che il nostro pianeta altro non sia che un grande organismo vivente di nome Gaia, e che gli esseri umani rappresentino il “cancro” (testuale) che sta uccidendo questo sontuoso organismo. Cos’hanno in comune un filosofo (non a caso nietzschiano e con un passato di estrema sinistra) che vuole passare dalle parole ai fatti in materia di Superuomo e gli epigoni di James Lovelock, l’astronomo (o astrologo?) che negli anni Sessanta strologò la teoria di Gaia? Entrambi si sporgono dall’orlo estremo del mondo tecnologico e precipitano in quello del mito, dove scorazzano liberi Faust e gli spiriti dell’animismo; entrambi celebrano l’ultimo funerale dell’umanesimo del millennio: per loro, come già per Marx e per Hitler, l’uomo è un prodotto, una cosa. Sublime o nociva, non importa poi molto.
Rodolfo Casadei, Milano Il genio che dimora tra noi divora letture e rimugina idee anche dopo l’una di notte del lunedì, quando finalmente la redazione va a cena nell’unico buon ristorante della Milano che resta da bere. Il genio è uno di quei veri esperti d’Africa e Terzo Mondo che in Italia si possono contare sulla punta delle dita. A lui, oltre agli articoli firmati, dobbiamo il grafico della settimana, la pagina internazionale e questo tremendo candore nel chiedere ragioni a un mondo alla deriva con spettatore.
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