
ZAPATERO DISFA LA SPAGNA
Mentre in Italia la linea della Cei, che ha stabilito l’unità dei cattolici nell’astensione sui referendum, ha avuto un consenso, sia pure mediato della consultazione elettorale, in Spagna si è creato un clima del tutto diverso. Al punto tale che il cardinale di Madrid, Rouco Varela, ha sostenuto con i suoi vicari la marcia promossa da un comitato di protesta contro il riconoscimento del matrimonio e della famiglia omosessuale. Spicca la differenza tra l’evoluzione politica delle due nazioni che hanno costituito tanta parte della storia del cattolicesimo, in forma diversa e complementare. Non possiamo dimenticare che la Chiesa cattolica è una realtà mondiale grazie alla storia degli imperi coloniali spagnolo e portoghese. Tuttavia la storia dei due paesi ha la sua radicale differenza nel fatto che l’Italia è la terra del Papa e per questo è stata una nazione culturale, in cui non è mai esistito uno Stato che si definisse come una realtà politico religiosa.
La grandezza della Spagna è stata quella di prolungare il concetto di impero cattolico oltre i tempi medioevali e di fare del cattolicesimo l’identità anche politico statuale della ispanità. La lunga permanenza del governo di Francisco Franco ha permesso il formarsi di un pensiero critico della tradizione dell’impero spagnolo che si manifesta anche nella rilevanza che hanno i nazionalismi locali, soprattutto quello catalano e quello basco. La scelta del governo Zapatero è stata quella di rompere il compromesso che aveva guidato la transizione dalla dittatura alla democrazia, mantenendo intatta l’identità della tradizione cattolica dello Stato, sia con la monarchia sia con l’accordo concordatario con la Chiesa. è merito del governo socialista di Felipe Gonzales di avere organizzato la transizione in modo da escludere ogni forma di contesa tra la forma democratica e la tradizione cattolica della società in cui la democrazia veniva ristabilita. Oggi il governo di Zapatero sta rimettendo in discussione il compromesso storico da cui è nata la Spagna e lo fa aprendo a tutto campo il conflitto con la Chiesa cattolica.
Non è un caso che si radicalizzino le tendenze nazionaliste di catalani e di baschi e gli altri particolarismi regionali. Zapatero ha riaperto il conflitto tra Chiesa e governo democratico che era chiuso da tempo ed entro cui la Spagna era cresciuta come nazione europea. Se un cardinale scende in piazza, significa che si è aperto il conflitto più pericoloso della storia spagnola dell’Ottocento e del Novecento.
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