«La mia riflessione è abbastanza semplice: è la prima volta che il potere culturale della sinistra, non la cultura, che di per sé non è egemone, ma lo è diventata grazie al potere, si confronta con una visione politica diversa, e si deve confrontare sui contenuti. Prima si confrontava entro i propri confini, oggi deve confrontarsi in altri perimetri culturali. A questo non è abituata e sente la difficoltà di affermarsi». Non fa giri di parole Stefano Zecchi, giornalista, scrittore, editorialista del Giornale ed ex professore ordinario di Estetica presso l'Università degli Studi di Milano. Il tema è quello della famigerata "egemonia culturale", appannaggio della sinistra dal Sessantotto, e oggi rispolverato da chi sente in pericolo con un governo di centrodestra che, talvolta facendolo goffamente, vorrebbe giustamente avere voce in capitolo sul tema della cultura. Magari dando spazio a intellettuali, scrittori ed esperti che non arrivano dai soliti salotti.
Fare cultura di de...
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