Antonio Simone: Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità

Seconda lettera dal carcere di Antonio Simone. [link url=https://www.tempi.it/lettera-dal-carcere-di-antonio-simone-con-una-domanda-per-repubblica]Qui[/link] la prima. «Hanno liberato uno della cella vicina. Sono invidioso. Ma questa è una cosa buona».

Seconda lettera dal carcere di Antonio Simone. Qui la prima.

Caro Gigi,
Ieri sera a cena abbiamo parlato di una cosa curiosa e umana.
Hanno liberato uno della cella di fronte e tutti l’abbiamo salutato calorosamente. Poi, a cena, Pasqua’, il napoletano, ha detto: «Qui siamo tutti invidiosi». Che dici, Pasqua’? «Sì, siamo tutti invidiosi di quello uscito». Così è partita la discussione, e tutti eravamo lì a spezzettare le parole e a provare a mettere in rapporto la nostra gioia con quella del liberato.

Sì, siamo invidiosi della fortuna altrui, dei soldi degli altri, dei doni ricevuti dagli altri…
Ma questa è una cosa buona perché ci porta a chiederci cosa vogliamo noi e che cosa faremmo se toccasse a noi un po’ di quel “culo”. Serve anche a pensare che cosa ne abbiamo fatto di quella fortuna quando ci è capitata. Insomma, nasce un po’ più di umanità a partire da un peccato (non male, no?).

Mi viene da ridere a pensare che i miei pm non hanno invidia nei miei confronti (quanto si perdono).
Cosa pensano di me, lo scriverò un’altra volta. E sarà esplosiva.
Calma, però. Io sono dentro.
Antonio Simone 

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