
Antonio Simone: «Sono di Cl non perché sono giusto. Ma per seguire una via»

Dodicesima lettera inviata a tempi.it da Antonio Simone, detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. In coda trovate le precedenti missive.
«Bestiali come sempre, carnali, egoisti come sempre, interessati e ottusi come sempre lo furono prima, eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro marcia sulla via illuminata dalla luce; spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai seguendo un’altra via» (Cori da “La Rocca” di T. S. Eliot).
Per questo sono di Comunione e liberazione. Per seguire un’unica via, non perché sono giusto.
Per questo mi scuso se qualcuno a causa mia si è scandalizzato o si scandalizzerà.
Per questo mi spiace se qualcuno crede alla “gioiosa macchina da guerra” messa in opera dal potere mediatico.
Antonio Simone
Lettere precedenti:
1. Lettera dal carcere di Antonio Simone. Con una domanda a Repubblica
2. Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità
3. «Ezio Mauro, se vuoi farmi qualche domanda, sono pronto»
4. Io, nel pestaggio in carcere con cinghie e punteruoli
5. La rissa e l’evirazione. Storie di ordinaria follia a San Vittore
6. In quel buio che pare inghiottirmi, io ci sono
7. Repubblica mi vuole intervistare. Ok, ma a due condizioni
8. Cresima in carcere con trans. Sono contento
9. Mi dimetto da uomo. Meglio essere un porco
10. Gli scarafaggi, il basilico e l’urlo nella notte
11. «Amico, posso diventare anche io di Comunione e libertà?»
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