
Coldiretti: sugli imballaggi l’Ue punta sul riuso ma bisogna incentivare il riciclo

Il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea attualmente in discussione all’Europarlamento pone seri rischi per la filiera dei prodotti agricoli e non solo. In questi giorni la Coldiretti ha lanciato l’allarme sui rischi di non vedere più sugli scaffali dei supermercati e nei negozi l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete, ma anche le bottiglie magnum di vino. Intervistato da Tempi, Lorenzo Bazzana, responsabile economico Coldiretti, sostiene che il regolamento avrebbe «un effetto dirompente sulle abitudini di consumo degli italiani e sui bilanci delle aziende agroalimentari».
Nel novembre 2022, la Commissione europea ha proposto una revisione dell’attuale direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Per essere più incisiva la Commissione ha deciso di sviluppare un regolamento e non una direttiva. La differenza è facilmente spiegabile: una direttiva definisce gli obiettivi che devono essere raggiunti dagli Stati membri dell’Ue e consente flessibilità nel modo in cui tali obiettivi sono raggiunti, mentre un regolamento è direttamente applicabile e obbligatorio nella sua interezza e mira a raggiungere l’uniformità nell’applicazione del diritto dell’Ue in tutta l’Unione Europea. La proposta di regolamento è attualmente in discussione al Parlamento europeo e in Consiglio e una volta che queste istituzioni avranno adottato il loro mandato negoziale, inizieranno i negoziati inter-istituzionali prima dell’adozione ufficiale. Il commissario per l’Ambiente Virginijus Sinkevičius ha già sottolineato l’importanza per i colegislatori di raggiungere un accordo prima delle imminenti elezioni europee del maggio 2024.
Le sfide poste dal nuovo regolamento
Come indica il responsabile economico di Coldiretti, il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione Europea «rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete ma anche le bottiglie magnum di vino con un effetto dirompente sulle abitudini di consumo degli italiani e sui bilanci delle aziende agroalimentari».
Bazzana afferma che la scelta fatta dalla Commissione «apre ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori». Per fare un esempio, il responsabile economico di Coldiretti ricorda il tradizionale cestino di fragole o piccoli frutti che, soprattutto nelle fasi di trasporto, protegge l’integrità del prodotto.
Effetto negativo sui consumi
Secondo Bazzana, il regolamento rischia di provocare «un effetto negativo sui consumi dove i prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute. Il risultato è che appena il 16,8% degli italiani ha consumato prodotti ortofrutticoli almeno quattro volte al giorno, con una forte diminuzione rispetto al periodo 2015-2018 quando la percentuale era al 20%, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat». Inoltre «in termini di sicurezza alimentare aumenterebbero i rischi di contaminazione microbiologica dei prodotti ortofrutticoli».
Le possibili soluzioni da adottare
Bazzana sottolinea la necessità di «incentivare il riciclo, mentre l’Ue punta sul riuso, complicato, costoso e pericoloso dal punto di vista igienico-sanitario se non ben gestito». Inoltre, il responsabile economico di Coldiretti osserva che si deve incentivare «la corretta gestione degli imballaggi ed il ricorso ad imballaggi innovativi».
«Pur condividendo la necessità di assicurare una maggiore sostenibilità dei consumi, Coldiretti chiede dunque di correggere l’attuale proposta, eliminando i divieti per il monouso di frutta e verdura sotto il peso di 1,5 chili e ricalibrando le misure per il settore vinicolo al fine di non pregiudicare la qualità delle produzioni e la possibilità di scelta da parte dei consumatori». In questo contesto, Coldiretti agirà «facendo informazione nei confronti della società e dei decisori politici, aumentando in tutti la consapevolezza del problema. Gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale sono condivisi, ma vanno raggiunti in modo differente».
Uno sguardo al regolamento Ue
L’obiettivo del regolamento proposto dalla Commissione europea è quello di armonizzare i requisiti di imballaggio nell’Ue, trasformando questo strumento legislativo in un regolamento e, naturalmente, aumentare l’ambizione di Bruxelles di ridurre l’impatto degli imballaggi sull’ambiente. La proposta introduce nuovi requisiti per gli imballaggi, puntando anzitutto sul loro riutilizzo o a renderli completamente riciclabili entro il 2030. Il regolamento impone anche restrizioni alle dimensioni degli imballaggi, vietando confezioni che contengono meno di 1,5 chilogrammi di frutta e verdura fresca.
La nuova legislazione dell’Ue affronta anche gli imballaggi sfusi, che vengono utilizzati nella catena logistica per proteggere le merci dai danni durante le operazioni di trasporto, stoccaggio e movimentazione. Secondo la proposta della Commissione, il 10% di tutte le merci spedite all’interno dell’Ue dovrà essere trasportato in imballaggi riutilizzabili entro il 2030, con obiettivi ulteriormente innalzati fino al 50% entro il 2040 per il commercio elettronico, il 30% per i trasporti e il 25% per le unità di stoccaggio.
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