
Il nuovo papa copto Tawadros II dà una lezione di laicità ai Fratelli Musulmani
«Se viene presentata una buona Costituzione dove ogni cittadino si possa riconoscere, non c’è dubbio che l’Egitto si svilupperà. Ma se la nuova Costituzione riguarda una parte della comunità e ne ignora un’altra, la società regredirà». Con queste parole il nuovo papa della Chiesa egiziana ortodossa Tawadros II ha parlato ieri dei pericoli che una Costituzione eccessivamente islamista potrebbe provocare. Tawadros è il 118mo papa della Chiesa copta, succede a Shenouda III, morto nove mesi fa, e il suo nome è stato estratto a sorte domenica da un bimbo bendato, secondo il rito ortodosso egiziano. La Costituzione è uno dei temi che più preoccupa il paese in questo momento visto che l’Assemblea costituente è dominata dalle forze islamiste e la prima bozza diffusa sembra minare i diritti delle donne e delle minoranze, come i 10 milioni di cristiani presenti nel paese.
«NESSUN RUOLO POLITICO PER LA CHIESA». Secondo Tawadros II «la società egiziana è bella perché ci sono musulmani e cristiani insieme. La diversità è la sua forza e il suo bello». Parlando dal monastero di Anba Beshoy, nel nordest del Cairo, il nuovo papa ha dichiarato che se la Costituzione non sarà inclusiva di tutta la popolazione egiziana «allora ci opporremo», senza specificare in che modo. Anche perché, ha aggiunto, «la chiesa non deve avere alcun ruolo politico. Se politica e religione si incontrano, si rovinano a vicenda». Tawadros II, che mette le cose in chiaro ed esprime un pensiero opposto a quello dei salafiti e dei Fratelli Musulmani, che esprimono il partito al potere Giustizia e libertà, non tira però i remi in barca sulla presenza attiva dei cristiani nella società: «Per lo sviluppo della società la chiesa incoraggia i suoi figli a entrare nei partiti ed esprimere le loro opinioni».
SITUAZIONE DEI CRISTIANI INACCETTABILE. Infine, il papa copto ha ricordato la difficile situazione dei cristiani nel paese: «Noi viviamo in una società dove ci sono diritti e doveri. Che alcuni cristiani siano costretti a lasciare le loro case è inaccettabile e intacca la reputazione internazionale dell’intero paese». Tawadros II non fa riferimenti espliciti ma nelle ultime settimane decine di famiglie cristiane, minacciate dagli estremisti salafiti, hanno dovuto lasciare le loro abitazioni in Alessandria, Dahshur e Rafah.
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