Referendum stranieri in Svizzera, l’Ue interrompe negoziato sull’elettricità

Di Chiara Rizzo
11 Febbraio 2014
La portavoce dell'esecutivo dell'Ue annuncia lo stop alle trattative: «Impossibile accettare la divisione tra la libera circolazione delle persone e quella dei capitali»

Come preannunciato ieri l’Unione europea intende rivedere gli accordi con la Svizzera, dopo l’esito del referendum nella confederazione elvetica che ha imposto l’introduzione di un tetto al numero di stranieri e la revisione dell’accordo di libera circolazione delle persone degli stati europei. La portavoce del Consiglio Ue Pia Ahrenkilde ha annunciato oggi che la decisione della Svizzera «è una potenziale violazione» degli accordi con l’Ue, pertanto «alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare» verrà bloccato il negoziato che era in corso con la Confederazione elvetica sull’elettricità.

«IMPOSSIBILE PROSEGUIRE». L’Ue ha annunciato pertanto che «Alla luce della situazione attuale nessun negoziato tecnico è previsto al momento», ma soprattutto la portavoce ha sottolineato che potrebbero essere altre le materie destinate a saltare in futuro: «impossibile accettare la divisione tra la libera circolazione delle persone e quella dei capitali e ci si aspetta che la Svizzera onori i suoi obblighi internazionali». Più tardi il presidente del Consiglio nazionale italiano degli spedizionieri doganali Giovanni De Mari ha aggiunto che «Probabilmente gli accordi che la Svizzera ha con l’Unione europea verranno rivisti come arma di pressione nei confronti del Paese stesso. Non dimentichiamo che l’Unione europea ha un accordo stretto di associazione con la Svizzera che prevede la riduzione e l’esenzione dei dazi sugli scambi. Stiamo parlando di scambi agevolati di cui usufruisce la Svizzera, almeno per ora».

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