
Si avvicina la notte degli Oscar e forse anche quella di Hollywood
Puntuali come sempre sono arrivate le nomination per gli Oscar, che si assegneranno il prossimo 26 febbraio nella solita cornice del Kodak Theatre di Los Angeles. Nessuna sorpresa, nessun outsider dell’ultimo minuto, del resto la cerimonia di premiazione dei Golden Globes di qualche giorno fa aveva lasciato spazio a pochi dubbi. E infatti: The Artist, il film muto che ha fatto impazzire Cannes e Hollywood, conquista dieci candidature, solo una in meno rispetto all’ultima opera di Martin Scorsese, Hugo Cabret. Il vero stupore, semmai, sono quelle nove pellicole candidate al premio più prestigioso. Qualche anno fa l’Academy decise di allargare a dieci la rosa delle pellicole in concorso per la categoria “Miglior film”, per dare possibilità alla giuria di scegliere tra una rosa che rappresentasse più realisticamente il meglio della produzione hollywoodiana.
Sono bastati un paio di anni e d’improvviso il decimo nome scompare. A contendersi la statuetta prestigiosa sarranno The Artist, L’arte di vincere, The Help, Hugo Cabret, Molto forte, incredibilmente vicino, War Horse, Paradiso amaro, Midnight in Paris e Tree of Life, già vincitore al Festival di Cannes. Un’equa distribuzione tra grandi registi e ottimi attori e pellicole quasi di nicchia e interpreti poco più che esordienti o con un passato da caratteristi. Possibile che tra questi non meritasse di essere inserito il titolo numero dieci?
Chissà, intanto l’Academy molto presumibilmente deciderà tra l’atmosfera vintage di The Artist e l’innovazione tecnologica del maestro Scorsese nel suo Hugo Cabret. I bookmaker danno per favorito il film muto francese che può contare su un alto numero di nomination che dovrebbe garantirgli qualche premio importante. Ma ricordate l’assurda debacle de Il curioso caso di Benjamin Button nel 2008? Il film di David Fincher lasciò la cerimonia senza portare a casa nemmeno un Oscar, nonostante le 13 candidature. E che dire del colosso Avatar, uscito piuttosto malconcio dalla sfida con il piccolo The Hurt Locker? Quello che sembra certo, al di là di qualsiasi previsione, è che il 26 febbraio il pubblico assisterà a una cerimonia prevedibile, che incoronerà i suoi divi migliori (pronti a scommettere su Meryl Streep e George Clooney) e i suoi registi più affermati, per cedere a qualche inaspettato risultato nelle categorie minori.
Tutto come da copione, insomma. Del resto per il grande cinema hollywoodiano questa non sembra essere stata una delle annate migliori. Clint Eastwood ha raccolto critiche molto negative per il suo J. Edgar, Paolo Sorrentino e Sean Penn sono stati esclusi dalla corsa nonostante il bellissimo This Must be the Place e il film più atteso della stagione, Millennium – Uomini che odiano le donne, è un remake di un film svedese. Possibile che sulle colline californiane abbiano finito le idee?
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