Simone. I sapienti dei giornali e gli ultimi di San Vittore

Di Antonio Simone
16 Settembre 2012
"Ultimamente mi domando chi siano i sapienti e chi gli ultimi che Dio usa per confondermi". Quarantaquattresima lettera da San Vittore

Aspettando giustizia, vediamoci noi (anche con Antonio Simone). L’incontro di Tempi

Quarantaquattresima lettera inviata a tempi.it da Antonio Simone, detenuto nel carcere di San Vittore a Milano. Qui trovate la lettera che monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, ha scritto a Simone (la lettera può essere sottoscritta). Qui l’intervista di Simone al Corriere della Sera. Qui gli articoli di Simone pubblicati sul Foglio (1 e 2).

Ultimamente mi domando chi siano i sapienti e chi gli ultimi che Dio usa per confondermi.

Leggo tutti i giorni il Corriere e La Repubblica alla ricerca dei sapienti. Non ve ne è traccia. Discorsi banali, categorie obsolete, nichilismo esasperato, odio dichiarato. Né principio né fine. Ovviamente, per farlo apparire dignitoso, si allungano i pensieri per l’intero spazio di una pagina. Che diamine, ma un pensiero sul nulla non potrebbe essere un po’ più corto?

Quando toccano il “problema Chiesa”, tutto si fa più semplice: o uno fa parte della “Chiesa dell’amore e della parola” o fa parte della “Chiesa temporale e del potere”. Banalità in cerca di identità. Sembrano quei preti che non riuscendo a dire ciò che Cristo significa per la loro vita, fanno prediche lunghissime su cosa dovresti fare tu per capire quello che non sanno nemmeno loro. Insomma, i sapienti non sono loro. E se fossi io? No, sapiente no! Sapientone, forse.

E chi è l’ultimo che dovrebbe confondermi? Penso allora a quel ragazzo, con la faccia da bambino, in cui il disastro delle droghe è evidente in un cervello quasi spappolato. La sera lo chiamiamo per scambiarci dei piatti con quelli delle altre celle e lui è felice se lo ricompensi con delle caramelle.
Lui è un “ultimo” che mi apre uno squarcio di dolore perché mi costringe a cercare una spiegazione a quel disastro così presente e così numeroso nel carcere di San Vittore.

Che fortuna aver ricordato questa settimana a Messa la festa di Madre Teresa di Calcutta.

Antonio Simone

Lettere precedenti

43. L’estorsore che mi ha rispiegato don Giussani

42. Spero di uscire per disintossicarmi dal rito dei telegiornali

41. Leggere Dostoevskij al gabbio. «Senza scopo non si può vivere»

40. Il mio grazie commosso a Festa e una richiesta ai 5mila del Meeting

39. I tre miracoli dello “scopino” di San Vittore

38. Anche voi dite: “Ci vorrebbe la pena di morte”

37. Il lavoro, la passeggiata e il mio nuovo soprannome (“zio”)

36. Dio è morto e anche noi non stiamo bene. Ma si risorge

35. Cosa ci sostiene? La coscienza di essere voluti

34. Ho cambiato cella e raggio. E la porta è aperta

33. «Scusa. Sono un pirla. Ti amo» 

32. Quel che ho ricevuto in dono e non riesco a trattenere

31. San Francesco riletto da noi carcerati

30. Il segreto (rivoluzionario) del nuovo compagno di cella

29. Quando Repubblica mi chiederà scusa?

28. La preghiera non è superstizione, ma domanda

27. Leggere “L’annuncio a Maria” dietro mura alte 5 metri

26. Sono un corpo sequestrato perché non dico “tutto”

25. Devo mentire su Formigoni per uscire?

24. L’autolesionismo e una domanda: perché fare il bene?

23. Il carcere può esser casa se l’orizzonte è l’infinito

22. Per le vostre preghiere ho vergogna e vi ringrazio

21. Il gioco dei 30, 50, 70, 100 milioni

20. Lo sciopero della fame, i cani e la spending review

19. Sciopero della fame. Appello da San Vittore

18. Che me ne faccio del prete in carcere?

17. In carcere l’Italia gioca in trasferta e comandano gli albanesi

16. Leggo Repubblica solo per capire se posso chiedere i danni

15. La mia speranza (cosa disse don Giussani nel 1981)

14. Ikea festeggia la condanna definitiva. Festa con incendio

13. «Che differenza c’è tra me e voi fuori? Nessuna»

12. «Sono di Cl non perché sono giusto. Ma per seguire una via»

11. «Amico, posso diventare anche io di Comunione e libertà?»

10. Gli scarafaggi, il basilico e l’urlo nella notte

9. Mi dimetto da uomo. Meglio essere un porco

8. Cresima in carcere con trans. Sono contento

7. Repubblica mi vuole intervistare. Ok, ma a due condizioni

6. In quel buio che pare inghiottirmi, io ci sono

5. La rissa e l’evirazione. Storie di ordinaria follia a San Vittore

4. Io, nel pestaggio in carcere con cinghie e punteruoli

3. «Ezio Mauro, se vuoi farmi qualche domanda, sono pronto»

2. Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità

1. Lettera dal carcere di Antonio Simone. Con una domanda a Repubblica

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