Tav, qualcosa si muove. Tu chiamale se vuoi “compensazioni”

Di Marco Margrita
18 Giugno 2012
Al tavolo convocato dal presidente regionale Roberto Cota si è iniziato a parlare concretamente dei primi dieci milioni di euro per la Val di Susa.

Qualcosa si muove sul fronte Tav. Nessuno vuole chiamarle “compensazioni”. E gli amministratori contrari alla nuova linea Torino-Lione sottolineano l’esiguità dei fondi. In ogni caso, stamane, in Regione, al tavolo convocato dal presidente Roberto Cota, si è iniziato a parlare concretamente dei primi dieci milioni di euro per la Val di Susa. Al tavolo hanno partecipato: il presidente della Provincia, Antonio Saitta; il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano; il sindaco di Torino e quelli dei circa cinquata comuni a vario titolo interessanti all’opera.

Quattro filoni di intervento. Entro 90 giorni l’Osservatorio, d’intesa con Regione e Provincia di Torino, elaborerà le proposte progettuali.  Durante l’incontro sono stati presentati i criteri per l’utilizzo delle risorse previste dal Cipe che si articolano su 4 linee guida: «smart valley», per interventi di innovazione e sostegno delle tecnologie in Val Susa Valley (banda larga, fibre ottiche, wi-fi), «energia», per progetti legati al risparmio energetico, ottimizzazione della produzione e fonti alternative; interventi sul patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento alle scuole; e interventi sull’assetto idrogeologico.

«Mi sembra che tutti abbiano ritenuto validi questi filoni – ha detto Mario Virano, presidente dell’Osservatorio, al termine dell’incontro – nei prossimi 90 giorni elaboreremo i progetti in modo da essere pronti con un pacchetto concreto di interventi da presentare al Cipe». Il tutto avverrà nella cornice dell’Osservatorio di concerto con i territori interessati. Il presidente leghista Cota non si è fatto sfuggire l’occasione per una “frecciata antimontiana”: «I soldi sono pochi e Monti ne deve scucire di più».

Insoddisfatti anche gli amministratori valsusini, i quali hanno fatto presente che dieci milioni sono pochi. «Le linee di intervento in astratto vanno bene ma riteniamo che sia necessario un investimento a breve termine su un piano di sviluppo della Valle», ha precisato Sandro Plano, presidente della Comunità montana Valli Susa e Sangone. «Si era pomposamente parlato di  140 milioni di euro previsti – ha “punto” Plano – ora ce ne sono solo 10: è una cifra piccola rispetto alla mole di problemi che avremo con la Tav». Nei prossimi giorni, intanto, il dossier distribuito oggi verrà presentato all’assemblea dei sindaci. Qualcosa si muove, presto si comprenderà a che velocità.

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